Addio a Piero Melati, voce lucida contro la mafia e penna brillante del giornalismo italiano

Addio a Piero Melati, voce lucida contro la mafia e penna brillante del giornalismo italiano

È morto a Roma il giornalista Piero Melati, 69 anni, colto da un malore nei giorni scorsi e ricoverato all’ospedale San Camillo. Fatale è stata un’emorragia cerebrale sopraggiunta dopo un infarto. Nato a Palermo nel 1955, Melati è stato una figura di riferimento del giornalismo d’inchiesta italiano, in particolare per la sua lunga attività dedicata al racconto della mafia e della società siciliana.

Aveva iniziato la sua carriera negli anni Ottanta al quotidiano “L’Ora” di Palermo, dove seguì la seconda guerra di mafia e il maxiprocesso. Poi il passaggio a “la Repubblica”, dove fu prima nella redazione palermitana, quindi a Napoli nel 1990 e infine a Roma, nella sezione Cultura del giornale. Collaboratore storico anche del “Venerdì” e di “Robinson”, Melati ha unito il giornalismo alla narrativa, firmando saggi, articoli e opere letterarie.

Tra i suoi libri più noti: “La notte della civetta”, “Giorni di mafia” e “Borsellino. Per amore di verità”, opere in cui ha raccontato con passione e precisione il lato oscuro della Sicilia e la battaglia per la giustizia. L’ultimo suo lavoro, “Lola e Vlad”, ha esplorato con ironia il mondo dei vampiri.

Giornalista colto e rigoroso, voce libera e acuta, lascia un vuoto importante nella cultura civile del Paese.

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