Biancavilla, falso allarme di violenza domestica: 46enne denunciato per procurato allarme e minacce a pubblico ufficiale
BIANCAVILLA – Serata concitata a Biancavilla, dove un 46enne bracciante agricolo pregiudicato è stato denunciato dai Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Paternò per procurato allarme e minacce a pubblico ufficiale.
L’uomo, in evidente stato di alterazione, ha telefonato al numero di emergenza 112 pretendendo l’immediato intervento di una pattuglia e minacciando che, in caso contrario, avrebbe «ucciso la moglie». La Centrale Operativa ha immediatamente inviato un equipaggio sul posto, con l’obiettivo di scongiurare una possibile tragedia.
La scoperta dei militari
Giunti all’abitazione segnalata, i Carabinieri hanno fatto irruzione trovando però una situazione completamente diversa: nessun segno di violenza, la casa in ordine e la moglie, anch’essa 46enne, tranquilla e illesa. È stata proprio lei a chiarire che il marito, ubriaco, aveva inscenato tutto e che aveva persino cercato di impedirgli di telefonare per non creare un inutile allarme.
L’uomo, alla vista dei militari, non si è calmato ma ha reagito con frasi minacciose nei loro confronti, aggravando la propria posizione e facendo scattare la denuncia.
Il reato di procurato allarme
L’articolo 658 del Codice Penale punisce chi provoca l’intervento delle autorità con segnalazioni infondate, distogliendo risorse e mezzi da reali emergenze. Nel caso di Biancavilla, l’allarme lanciato con sirene spiegate – che in altre circostanze avrebbe potuto salvare una vita – si è rivelato privo di fondamento.
Fortunatamente nessuno è rimasto ferito. L’episodio resta però un monito importante: l’uso corretto e responsabile dei numeri di emergenza è fondamentale per tutelare la sicurezza collettiva e non deve mai essere abusato.
