Il Viminale blocca 18 imprese contigue alle mafie: stop a infiltrazioni sugli appalti Olimpiadi e ricostruzione post sisma
ROMA – Il ministero dell’Interno ha bloccato 18 imprese ritenute contigue alla criminalità organizzata, intervenendo a tutela degli appalti strategici legati alle Olimpiadi invernali Milano-Cortina e alla ricostruzione post sisma nel Centro Italia. I provvedimenti sono stati attivati prima dell’iscrizione delle aziende nell’Anagrafe Antimafia degli Esecutori, scongiurando il rischio di infiltrazioni mafiose nell’economia legale.
Le verifiche hanno accertato collegamenti diretti o indiretti con organizzazioni criminali in tutte le 16 imprese a cui è stata applicata l’interdittiva antimafia. Per altre due aziende è stata disposta la misura della prevenzione collaborativa, della durata di 12 mesi.
La provincia di Foggia registra il numero più alto di interventi, con due provvedimenti di prevenzione e sette interdittive. Seguono le province di Caserta e Catania, entrambe con due misure, e una ciascuna nelle province di Torino, Teramo, Modena, Lecco e Ancona.
Le imprese coinvolte operano principalmente nel settore edilizio, sotto forma di ditte individuali o società a responsabilità limitata. Le istruttorie hanno evidenziato collegamenti con consorterie criminali pugliesi, sodalizi mafiosi, organizzazioni camorristiche e gruppi di ‘ndrangheta, oltre a rapporti di parentela e frequentazioni con esponenti dei clan.
Per evitare che tali aziende potessero infiltrarsi nell’assegnazione di grandi appalti pubblici, la Struttura per la prevenzione antimafia guidata dal prefetto Paolo Canaparo ha disposto il blocco delle iscrizioni. Sale così a 40 il numero delle interdittive emanate nei primi dieci mesi dell’anno, in crescita rispetto alle 26 del 2024 e alle 19 del 2023.
