Commissario Beppe Montana, 40 anni dopo l’agguato mafioso: Catania ne onora la memoria
Questa mattina, al cimitero monumentale di Catania, alla presenza del Vicario del Questore, è stata deposta una corona di alloro del Capo della Polizia sulla tomba del Commissario Giuseppe Montana, in ricordo del sacrificio del poliziotto barbaramente ucciso dalla mafia il 28 luglio 1985.
Per onorarne la memoria è stata celebrata una messa, presieduta da S.E. Luigi Renna, Arcivescovo Metropolita di Catania, presso la parrocchia dei Santi Cosma e Damiano. La funzione è stata concelebrata da S.E. Mons. Giuseppe Satriano, Don Luigi Ciotti e Padre Salvatore Interlando, cappellano della Polizia di Stato.
Oltre ai familiari, erano presenti il Prefetto Pietro Signoriello, il Procuratore Capo Francesco Curcio, l’Avvocato Generale Angelo Busacca, l’Assessore Massimo Pesce per il Comune, e i comandanti provinciali di Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco e Guardia Costiera.
A stringersi attorno ai familiari anche dirigenti, funzionari e agenti della Questura e delle Specialità della Polizia, uniti per ricordare insieme Beppe Montana e il valore del suo sacrificio.
Sono trascorsi 40 anni dalla sua uccisione, in un periodo storico tra i più duri della lotta dello Stato alla mafia. Montana è oggi simbolo di legalità.
Assegnato alla Squadra Mobile di Palermo, fu posto a capo della sezione Catturandi, arrestando latitanti, sequestrando armi e droghe e contrastando i clan mafiosi. Collaborò con Ninni Cassarà e il pool antimafia.
Alla morte del giudice Rocco Chinnici, Montana dichiarò: «A Palermo siamo poco più d’una decina a costituire un reale pericolo per la mafia. E i loro killer ci conoscono tutti. Siamo bersagli facili».
Il 28 luglio 1985, a Porticello (frazione di Santa Flavia), mentre era con la fidanzata, venne ucciso da un commando mafioso. Aveva solo 34 anni.
Fu Paolo Borsellino a condurre le prime indagini sulla sua morte, insieme allo stesso Cassarà, ucciso pochi giorni dopo. La sua uccisione è tra le tante che hanno insanguinato la Sicilia in quegli anni.
Alla fine della commemorazione, il Vicario del Questore ha ricordato con gratitudine il sacrificio di Montana, sottolineando come il suo esempio sia fondamentale per trasmettere il valore della legalità alle nuove generazioni.
Il pensiero va a tutte le famiglie delle vittime di mafia, che con coraggio e dignità hanno trasformato il dolore in impegno civile e memoria attiva per un Paese più giusto.
