Paternò abbonda di dolore per la tragedia di via Libertà: antidepressivi nella camera da letto

Risvegliarsi da un incubo e trovare intatta la tragedia che ha gettato nello sconforto un’intera comunità. Quattro vite spezzate, una strage compiuta dentro la camera da letto di casa Fallica dove vivevano insieme Gianfranco, 34 anni, la moglie Cinzia Palumbo, 35, e i loro due bambini di 6 e 4 anni. Nelle prossime ore l’autopsia sui loro corpi darà conferma o meno a quella che per adesso è solo un’ipotesi: l’omicidio-suicidio sarebbe avvenuto tra venerdì e sabato notte. Per tutta la giornata di sabato, quindi, l’appartamento a due piani di via Libertà a Paternò ha custodito i corpi del nucleo familiare sterminato con una pistola calibro 22. Quel nulla ovattato che ha fatto tremare di paura il padre della donna cui è toccato fare la scoperta, era il silenzio della morte. Nella stanza da letto dove il promotore finanziario ha ucciso moglie e figli per poi puntare alla tempia la pistola, i Carabinieri hanno trovato una scatola di anti-depressivi. Se fosse lui oppure la moglie a usarli non è ancora stato chiarito, ma di sicuro è un elemento di valutazione alla ricerca di un movente che finora appare a tutti a maglie larghe. La gelosia di lui, i problemi finanziari oppure, in ultimo come si diceva, l’ipotesi che lo stato depressivo di uno dei due possa aver minato la stabilità della coppia. Paolo Bruno, cugino di Gianfranco Fallica esclude alcune ipotesi: “Depressione? Ma quale depressione. Era una persona splendida, tutta dedita alla famiglia, un bravo ragazzo. A settembre mi ha mandato un messaggio su whatsapp dicendomi che stava trasferendo la sua agenzia. Era un ragazzo speciale, di sani principi. Escludo ci siano cause economiche”.

Per la città di Paternò il dolore abbonda dopo ciò che è successo. Il grido di dolore lanciato ieri dalla nonna dei due bambini, mamma della donna uccisa, – “Maledetto maledetto. Cosa gli hai fatto…” – ha squarciato il cuore di quanti ieri pomeriggio si trovavano a pochi metri dal luogo della tragedia.

Cinzia Palumbo aveva lavorato per un po’ di tempo in un call center. Con l’arrivo dei figli era diventata una mamma a tempo pieno sebbene non disdegnasse aiutare i propri genitori nella gestione del ristorante di loro proprietà, Villa delle Muse.

Il marito, Gianfranco, da poco s’era messo in proprio aprendo un ufficio tutto suo. Il suo profilo social è pieno di foto di convention di promotori finanziari della società per la quale lavorava. Qui e là aveva trovato il tempo di condividere bellissimi versi di William Shakespeare che riletti ora, alla luce della tragedia, riempiono ancor più il cuore di tristezza: “Ama chi ti ama, non amar chi ti sfugge/ ama quel cuore che per te si strugge.

L’11 agosto del 2015 sulla sua pagina Facebook campeggia una sua foto con i due figlioletti. Sono al mare, felici di stare insieme. Nella foto la moglie non c’è. Lui scrive, riferendosi ai bambini: “Gli avevo promesso che per 15 gg sarei stato solo con loro e loro se ne stanno approfittando”.

Il sindaco di Paternò Nino Naso ha proclamato il lutto cittadino per il giorno dei funerali.

La Procura di Catania ha aperto un’inchiesta coordinata dal procuratore Carmelo Zuccaro, dall’aggiunto Ignazio Fonzo e dal sostituto Santo Distefano.

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