Paternò, l’opposizione vuole cacciare il sindaco Naso: “Mozione di sfiducia è una possibilità”

“Una mozione di sfiducia per mettere fine a questa brutta pagina di Paternò”.

A parlare per primo della cacciata del sindaco Naso è il consigliere Piero Cirino di Paternò 2.0. La conferenza stampa dell’opposizione, convocata ieri in uno studio privato, è cominciata da qualche minuto. Prima di lui hanno parlato i consiglieri Anthony Di Stefano e Giuseppe Lo Presti, il primo per spiegare che ‘la città si è destata dal sonno’ e che ‘non siamo in dittatura’, il secondo per sottolineare l’insensatezza delle espressioni del primo cittadino quando parla di ‘poteri forti’ e di ‘famiglie che ce l’hanno con il sindaco’. “Nessuno vuole impedire di governare al sindaco Naso – argomenta Lo Presti – semplicemente molti vogliono impedirgli di governare male”.

Poi Piero Cirino pronuncia la parolina magica della mozione di sfiducia e tutta la conferenza stampa prende una piega inaspettata (per i giornalisti, almeno).

Guido Condorelli di Forza Italia, con voce stentorea si dice ‘pronto a firmare una mozione oggi stesso’; Marco Gresta del Movimento 5 Stelle non esclude si possa far ricorso alla mozione di sfiducia per mettere fine ad una situazione insostenibile. E così lo stesso Distefano e Lo Presti che nei loro interventi non hanno parlato di ‘sfiducia’ al sindaco.
Ci tengono i consiglieri d’opposizione a non apparire come il ‘genio guastatori’ di Naso che sta rovinando i sogni del primo cittadino. Spiegano che le ‘punizioni’ inflitte in consiglio alla maggioranza sono il risultato di una malamministrazione che ha portato la città in uno stato drammatico. “A Paternò le famiglie muoiono di fame – afferma Anthony Distefano – e l’amministrazione non ha dato nessuna risposta in 2 anni”.

Il Corriere Etneo chiede a Cirino che ha proposto di avviare la mozione di sfiducia se c’è già la disponibilità di alcuni ex consiglieri della maggioranza a votare la mozione.

Risponde di non saperne nulla. A nessuno dei consiglieri sfugge la portata di un atto politico come ‘l’espulsione’ decretata dalla sfiducia. Dicono di avere provato a essere collaborativi ma il sindaco preferisce fare arrivare in Consiglio atti importanti all’ultimo momento senza che i consiglieri abbiano il tempo di capire. Dalla sua, ammettono i ‘cacciatori di Naso’, il sindaco ha la possibilità di nominare altri due nuovi assessori come gli consenti la nuova legge regionale. Accontentando due nuove bocche da sfamare, Naso potrebbe risolvere qualche problema. Ma la sfida della mozione di sfiducia, ormai, è stata lanciata. Il suono sinistro che la mozione suscita solo a nominarla, d’ora in poi accompagnerà le battaglie tra i due schieramenti. L’opposizione s’è rotta le scatole di un sindaco inadeguato e, a questo punto, il gioco politico si fa ancora più duro.

 

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