Adrano, chi ha paura dello “streaming cattivo”? Riprese del Consiglio, mozione non votata

Alla fine, pur di far mancare il numero legale, sono usciti dall’aula perfino due firmatari del provvedimento all’ordine del giorno.

E così la mozione per garantire il servizio di ‘diretta streaming’, cioè le riprese delle sedute di Consiglio comunale, non si è potuta nemmeno votare. Primo firmatario della mozione è il consigliere Emanuele Pulvirenti che ieri ha spiegato le ragioni dell’economicità del servizio, con costi pari quasi allo zero a differenza delle riprese televisive per le quali ogni volta il Comune deve pagare 360 euro. Sarà per questo che, dopo essere stato attaccato dalla televisione locale, ieri durante il suo intervento Pulvirenti è stato sottoposto ad un trattamento video “ad personam” contestato dal presidente del Consiglio Di Primo.
Nonostante lo ‘streaming’ – la diretta audio e video di un evento trasmessa via Internet – sia ormai utilizzato in tutto il mondo per gli avvenimenti più disparati (appuntamenti sportivi, congressi di partito, convention) proprio in virtù della sua fruibilità, il Consiglio comunale di Adrano preferisce rigettare la modernità per rifugiarsi nell’old style delle riprese televisive.

Metti che serva un’intervista per promuovere una iniziativa, il consigliere può sempre “bussare” alla porta della televisione per chiedere spazio. E’ la vecchia logica di clientele e favori che ha contribuito ad affossare per sempre la comunità. E sorprende che, ieri, nessuno dei rappresentanti dell’amministrazione presenti in Consiglio abbia sentito la necessità di spiegare le ragioni di una scelta modernamente “digitale” che sposa i tanto invocati criteri di economicità. A dare manforte a Pulvirenti (come se lo ‘streaming’ fosse un problema suo) è stato solo Federico Floresta che – tanto per dire – la Domenica di Pasqua con la diretta streaming della Diavolata trasmessa dalla pagina della sua ‘community’ Adrano Dreamers ha fatto il botto di ascolti.
Non votata per mancanza di numero legale, la mozione per lo “streaming” del Consiglio comunale per essere messa ai voti deve essere di nuovo inserita all’ordine del giorno dei lavori. E’ assai probabile che ciò non avvenga. I comunicatori del medioevo, presenti in Consiglio, saranno felici.

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