Paternò, Fonte Maimonide ora ospita i cani randagi: fine indecorosa per il sito restaurato e mai aperto

 

Doveva rappresentare uno dei punti di forza della città di Paternò, un sito che avrebbe dovuto essere nelle intenzioni degli amministratori di un tempo un’area in cui i cittadini paternesi, e non solo, si sarebbero ritrovati per trascorrere qualche ora in compagnia. Stiamo parlando di Fonte Maimonide o “Acque Grasse”, una zona non distante dal sito delle Salinelle. La Fonte si trova nello spazio antistante dove si svolge il mercato tri-settimanale. Un tempo luogo di ritrovo, adesso caduto in disgrazia, abbandonato alle intemperie del tempo e all’azione di vandali e ladri. Fonte Maimonide è molto conosciuta in città e non solo, visto che le acque si caratterizzano per la presenza di particelle di ferro e anidride carbonica. La struttura è rimasta operativa fino ai primi anni Settanta, dopo è stata abbandonata. Caduta nel dimenticatoio, nel 2005 l’allora amministrazione comunale guidata da Pippo Failla fece eseguire dei lavori per la riqualificazione e il recupero della Fonte: venne inaugurata nell’aprile del 2007 e aperta al pubblico soltanto per quindici giorni. Per la ristrutturazione servirono oltre 200 mila euro. Da quel momento la struttura è rimasta chiusa ad eccezione nell’aprile del 2010 quando fu riaperta soltanto per qualche settimana in occasione della Festa della primavera, poi nulla. Fonte Maimonide resta chiusa al pubblico per problemi burocratici, assenza di personale e inadeguate misure di sicurezza.
Nelle ultime settimane l’impianto è stato riaperto, ma per i randagi: ospita temporaneamente sei cani. L’ente comunale non ha una struttura ad hoc per dare accoglienza ai randagi. Altri cani sono ospitati nell’ex macello e nell’ex sede della Polizia municipale di Zona Ardizzone. Il tutto sotto la sguardo attento dei volontari delle associazioni animaliste.

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