Capaci 27 anni dopo, gli studenti sbarcano a Palermo dalla Nave della Legalità: “Noi la mafia non la vogliamo”

Al grido di “Giovanni e Paolo” gli studenti sono scesi dalla Nave della Legalita’, con le due grandi foto di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, attraccata stamane intorno alle 8.15 nel porto di Palermo con 1500 ragazzi a bordo, accolti da quelli siciliani per dare ufficialmente il via alle commemorazioni delle stragi.

Ad attenderli sul molo molti studenti delle scuole di Palermo, Maria Falcone, sorella di Giovanni e presidente della Fondazione Falcone, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. “Noi la mafia non la vogliamo”, urlano i giovanissimi.
Molti gli striscioni che gli studenti hanno appeso sulla nave: da “La giustizia è il seme della libertà, facciamola crescere con noi”, a “Gli uomini passano, le idee restano” e “Sogno una nazione senza corruzione questa è l’ambizione della mia generazione”. In tutta Italia sono più di 70 mila i ragazzi che nel corso della giornata partecipano alle iniziative della manifestazione #PalermoChiamaItalia, promosse dal ministero dell’Istruzione e dalla Fondazione Falcone. Tra le principali quella nell’Aula bunker dell’Ucciardone, luogo simbolo del Maxiprocesso a Cosa Nostra, dove saranno presenti molti esponenti delle Istituzioni e rappresentanti del governo.
Ieri sera nel corso dell’incontro sul tema della legalità che si è svolto con i ragazzi presenti sulla Nave è intervenuto il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, che ha ribadito come sia importante vedere tutti questi ragazzi “che non hanno paura” e lottano “in maniera pura” per la legalità e contro tutte le mafie. Per il procuratore nazionale Antimafia, Federico Cafiero de Raho, “le mafie devono essere combattute non solo con la repressione, ma tutti si devono attivare per impedire che esse entri nei flussi dove circola il denaro.

Perche’ – ha specificato – le mafie stanno cambiando pelle, non sparano piu’ ma sono infiltrate negli affari”.
LE ASSENZE DI MOLTI LEADER ALL’AULA BUNKER
All’appuntamento annuale nell’aula bunker dell’Ucciardone di Palermo, organizzato dalla Fondazione Falcone, quest’anno molti leader di associazioni note per l’impegno antimafia non ci saranno. Ma neppure il Governatore Nello Musumeci e il presidente dell’Antimafia all’Ars Claudio Fava. Al centro della polemica la presenza del ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Tra i volti storici dell’antimafia c’è chi invita apertamente a boicottare l’evento, come il fratello di Peppino Impastato, Giovanni. Anpi e Arci Palermo hanno così organizzato una sorta di contromanifestazione alla Casina No mafia di Capaci. “Siamo stanchi di questa parata istituzionale quando sappiamo che tutte le stragi che ci sono state hanno visto pezzi dello Stato coinvolti”, dice Giovanni Ferro, tra i promotori dell’appello.
SALVINI: “SBAGLIA CHI SI DIVIDE SULLA LOTTA ALLA MAFIA”
“Chi si divide sulla lotta alla mafia sbaglia, chiunque usi una giornata come quella di oggi per la sua piccola lotta politica fa un torto all’Italia, alla memoria di Giovanni Falcone, ai tanti poliziotti, magistrati e giornalisti caduti”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ospite di Radio anch’io su Radio Uno, commentando il fatto che alcuni esponenti delle istituzioni e associazioni note per l’impegno contro la mafia non partecipano alla cerimonia di questa mattina presso l’aula bunker dell’Ucciardone in polemica per la presenza del ministro Salvini. “Se ce’ una cosa che dovrebbe unire e’ la lotta di tutti gli italiani contro camorra, mafia e ‘ndrangheta – ha affermato il ministro – Stiamo assumendo uomini e donne per le agenzie dei bene confiscati alle mafie, stiamo restituendo centinaia ai comuni e ai sindaci di ville, appartamenti negozi, aziende ristoranti Sequestrati alle mafie”.

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