Paternò, l’aumento dell’Irpef scatena le polemiche contro l’amministrazione: è bufera anche nella maggioranza

Naso Pinocchio

L’aumento dell’Irpef sancito ieri dal Consiglio comunale di Paternò scatena una serie di polemiche al calor bianco nella politica cittadina. Al centro della disputa c’è il ‘dietro-front’ della maggioranza con a capo il sindaco Nino Naso che, negli anni scorsi quando sindaco era Mangano, aveva condotto un’aspra battaglia per la riduzione dell’Irpef. Le bugie allungano il Naso, ironizzano i paternesi sui social.
In aula, ieri, sono stati portati gli equilibri di bilancio a distanza di nemmeno due settimane dall’approvazione del Preventivo.
La proposta di aumentare l’addizionale Irpef è stata votata dai consiglieri di maggioranza presenti in aula. Per la maggioranza erano assenti i consiglieri Conigliello, Rapisarda e Faranda (quest’ultimo, a quanto pare, per motivi personali). Hanno votato contro i sei rappresentanti dell’opposizione (Ardizzone, Flammia, Gresta, Distefano, Lo Presti, Virgillito).
Stando alle indiscrezioni, l’assenza alla seduta consiliare di 3 consiglieri di maggioranza ha provocato uno sconquasso tra i gruppi che la compongono.
Gli undici consiglieri ‘presenti sempre’ hanno chiesto un incontro a porte chiuse con il sindaco Naso per chiedere l’espulsione dalla coalizione dei 3 ribelli Conigliello, Rapisarda e Faranda.
Barbara Conigliello e Ionella Rapisarda, sono le due consigliere che a marzo scorso votarono favorevolmente la proposta avanzata della minoranza di ridurre l’aliquota Irpef dallo 0,8 allo 0,5 per cento. Roberto Faranda, negli anni di Mangano sindaco, era stato uno dei consiglieri comunali fortemente ostili all’aumento Irpef.
“Da ieri, – scrivono in una nota i consiglieri di Diventerà Bellissima Distefano e Lo Presti – i cittadini tornano ad essere il bancomat dei nostri disamministratori vanificando l’abbassamento dell’aliquota che l’opposizione aveva ottenuto in consiglio nemmeno quattro mesi fa. Un aumento dell’Irpef che, perdipiù, non serve a migliorare le condizioni della città di Paternò: serve bensì a pagare debiti che si continuano, giorno dopo giorno, ad accumulare. Tutto camuffato sotto la voce “equilibri di Bilancio” giunti in consiglio appena qualche giorno dopo l’approvazione di un Previsionale che aveva ricevuto addirittura tutti i pareri contabili positivi.

“Ieri – sottolineano i due esponenti politici – è emerso in modo finalmente netto e chiaro che il programma politico dei nostri disamministratori è quello di continuare a prendere in giro i paternesi. E nascondersi dietro tecnicismi e arrampicate sugli specchi, non servirà a nulla: la città ha già compreso di essere stata vittima dell’ennesimo raggiro”.
L’Osservatorio Civico “La Città” presieduto da Alfio Virgolini rimette indietro le lancette del tempo per ricordare la battaglia di Naso contro l’allora sindaco Mangano proprio sul tema dell’aumento Irpef.
“Naso – scrive in una nota La Città – anziché azzerare detta tassa comunale così come promesso (cavallo di battaglia in campagna elettorale), oggi impone ai suoi alleati con forti pressioni ed inciuci politici di aumentarla al massimo, illudendo ed ingannando ancora una volta i cittadini paternesi onesti che hanno creduto nella Sua rivoluzione politica”.

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