Vertenza Papino, a Catania sciopero lavoratori Uiltucs: oltre 100 i licenziamenti annunciati (VIDEO)

Scioperano i lavoratori di Papino aderenti alla Uiltucs per protestare contro la decisione della proprietà di licenziare oltre 100 dipendenti. I lavoratori si sono dati appuntamnto stamattina davanti alla sede della Prefettura. L’azienda catanese di elettrodomestici ha avviato due procedure di licenziamento per gli addetti di Expertpolis, il grande punto vendita che si trova nel complesso Etnapolis (29 esuberi), e per Papino Elettrodomestici S.p.A. che ha diversi negozi sparsi in tutto il territorio regionale (83 licenziamenti di cui 47 nel Catanese). Secondo i piani di dismissione, dovrebbero essere chiusi i punti vendita del centro commerciale “I Portali” e Misterbianco. A partire dal 28 giugno – da quando è stata avviata la procedura – i sindacati hanno tentato una mediazione con i rappresentanti della proprietà che, tutt’oggi, respingono l’ipotesi di far ricorso agli ammortizzatori sociali previsti per legge.
“Abbiano netta l’impressione – spiega uno dei sindacalisti che conduce la trattativa – che si voglia chiudere del tutto l’azienda e lasciare in mezzo alla strada centinaia di lavoratori. Non permetteremo che ciò avvenga”.
Non è chiaro se ci siano trattative in corso con altri aziende del settore per la vendita di uno o più punti vendita.
Sulla vertenza Papino Cgil Cisl e Uil hanno avuto un incontro con il prefetto di Catania al quale hanno chiesto l’apertura di un tavolo di trattative che possa scongiurare i licenziamenti”.
I sindacati lamentano anche un trattamento penalizzante per i lavoratori “in uscita” per quanto riguarda gli stipendi percepiti. “Siamo fermi allo stipendio del mese di maggio – lamenta uno dei dipendenti che rischiano il posto – mentre ci risulta che ad altri nostri colleghi di altri punti vendita siano stati pagati i mesi di giugno e luglio”.
“CITTA’ FUTURA” A SOSTEGNO DEI LAVORATORI DI PAPINO
A Paternò, il movimento civico “Città futura” segue con interesse l’evoluzione delle vicende aziendali del gruppo “Papino”.
“In particolar modo, – si legge in un comunicato – desta viva apprensione il pericolo che centinaia di donne e di uomini possano perdere il proprio lavoro senza alcuna certezza circa un’eventuale imminente ricollocazione. A tal fine, e senza alcuna pretesa di volersi addentrare nel merito delle vicissitudini societarie, intendiamo porre la questione all’attenzione dell’opinione pubblica: in un territorio come il nostro, martoriato da una grave crisi occupazionale ed economica, il paventato licenziamento di così tanti madri e padri di famiglia avrebbe nefaste conseguenze per la comunità intera. Pertanto, invitiamo le autorità politiche competenti, locali e regionali, ad attenzionare con zelo ogni sviluppo legato al gruppo “Papino” e ad aprire, con sollecitudine, un tavolo istituzionale che tuteli la parte contrattuale più debole, ovvero i lavoratori.

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