Terremoto, il commissario per la ricostruzione Scalia: “Senza sede né personale, come un mendicante”

“Sono privo di una sede, di personale, mi sento un po’… un mendicante, potremmo ricostruire con una certa celerità, se la nostra struttura funzionasse”. Lo ha detto in una intervista al giornale radio Rai il magistrato Salvatore Scalia, commissario per la ricostruzione dei Comuni Etnei, ad un anno da terremoto del 26 dicembre 2018. Le somme stanziate ad oggi per la ricostruzione ammontano a “240 milioni” che “sono spalmati in cinque anni – ha spiegato il magistrato – quindi bisognerà trovare una soluzione per far si che la gente possa accedere al credito con una certa facilità e per questo ho chiesto anche alla Banca D’Italia di avere una riunione con le banche del territorio. Quanto un terremoto con migliaia di persone fuori casa ha diritto di avere una priorità”.
Ci sono Comuni privi di personale, e sono migliaia le pratiche bloccate. Per Scalia “bisogna varare una legge sui terremoti. L’indomani del terremoto, parte l’emergenza, due giorni dopo parte la ricostruzione, con la imposizione alle amministrazioni che ti devono fornire il personale a darti immediatamente risposte. In questi due mesi di solitudine, di difficoltà, sono stato più volte sul punto di dire: vi prego di sostituirmi. Non l’ho fatto, perché penso che posso essere utile a queste popolazioni, per questo rimango”, conclude il commissario.

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