Paternò, biasimo e scuse in ritardo per le offese alla consigliera Conigliello (AUDIO)

 

“E’ inopportuno il nome che lei ha fatto, che riguardava un professionista, nella fattispecie marito anche della consigliera Conigliello, lasciando intendere che ci sono state pressioni verso qualcosa, verso qualcuno. Resto addolorato per ciò che è avvenuto dentro l’aula consiliare”. Il presidente del Consiglio comunale di Paternò Filippo Sambataro ha pronunciato ieri queste parole – rivolte all’avvocato del Comune – dopo che in aula è esplosa la polemica per una uscita infelice dell’avv. Platania nei confronti del marito di Barbara Conigliello.

Il presidente del Consiglio ha lasciato che tutto accadesse e non ha mosso un dito. Nella seduta memorabile del “giovanottino si sieda”, pronunciato dal sindaco nei confronti di in consigliere, non ha addirittura aperto bocca.
Lo stesso legale del Comune ieri si è scusato con tutto il Consiglio “…per il riferimento di poco fa, ma c’era stato un precedente e forse mi sono lasciato trasportare. Chiedo scusa all’interessata e al Consiglio tutto”.

Il biasimo e le scuse arrivano quando l’aula consiliare si è quasi svuotata per la protesta dei consiglieri scaturita dal polverone sollevato dal funzionario comunale. Le scuse sono un segno di civiltà, ma non si capisce perché non siano state richieste nell’immediatezza degli eventi quando l’avvocato comunale stava adombrando il sospetto che la consigliera Conigliello stesse richiedendo chiarimenti sui criteri di pagamento dei debiti fuori bilancio per interesse personale (meglio, del marito).
Scuse tardive, insomma, arrivate dopo l’intervento in lacrime di Barbara Conigliello.

Amministrazione, Consiglio e burocrati devono imparare a riconoscere e rispettare il ruolo di tutti i consiglieri, anche i più malmostosi. E’ in questo confronto democratico che si specchia la civiltà di una istituzione.

Avatar

Riguardo l'autore Redazione

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.