Adrano, il teatrino della politica vuol cacciare il presidente del Consiglio: stavolta il patto è contro Di Primo

Con il Patto della Pescheria lo hanno scelto come candidato sindaco, con un nuovo Patto della Pescheria intendono decretarne la fine come presidente del Consiglio comunale di Adrano.

Sul destino politico di Aldo Di Primo si addensano nubi minacciose. Sabato scorso, proprio nella stanze dove nel 2018 si era siglato l’accordo tra partiti trasversali per la convergenza sulla sua candidatura a sindaco, una riunione nemmeno tanto segreta ha gettato le basi di una congiura di Palazzo per sfiduciarlo e spodestarlo, quindi, dalla carica di presidente dell’assemblea cittadina.

La maggioranza che lo portò sullo scranno più alto del Consiglio comunale – dopo la sconfitta nella sfida principale – non esiste più. Lo stesso Di Primo non è più commissario di Forza Italia e orbita attorno all’area di Fratelli d’Italia.

Una parte consistente dei suoi sostenitori si è adattata ai tempi e ha scelto la strada della collaborazione ‘responsabile’ con la maggioranza-minoranza che appoggia il sindaco D’Agate. Nuovi equilibri, vecchie antipatie e mai sopite ambizioni hanno reso non più rinviabile la resa dei conti dentro il Consiglio.
Nei conciliaboli, a Di Primo vengono rimproverati un eccesso di autonomia e scarsa condivisione del percorso consiliare. Mai, però, una presa di posizione ufficiale ha sollevato questioni del genere.

Circolano già i nomi dei pretendenti alla poltrona di Presidente, sono due o tre; dipende dai consensi che ciascuno di loro riuscirà ad attrarre. Raccontano che le dimissioni a sorpresa, ufficializzate lunedì sera, del consigliere Mazzeo abbiano un po’ scombinato i piani dei ‘congiurati’ che contavano di avere dalla loro parte anche il consigliere ‘monteleoniano’. Con il nuovo arrivato Zignale, a quanto pare, le cose andranno diversamente.

Al percorso che dovrebbe avere come obiettivo finale il ‘turn over’ del presidente del Consiglio partecipano – a quanto si apprende – anche alcuni consiglieri di centrosinistra, per così dire ‘dagatiani’.

Ciò che conta, per ora, è la certezza dei numeri che occorrono per mettere alla porta Di Primo: 16 consiglieri. Quota numerica difficile da raggiungere e, in effetti, non ancora raggiunta. Dopo, soltanto dopo, si penserà al pallottoliere del nuovo presidente.

L’impresa, diciamolo chiaramente, sollecita assai i conati di vomito di migliaia di cittadini. Vedere una città ‘cloroformizzata’ che non dà segni di vita se non per questi teatrini politici di second’ordine, è lo spettacolo peggiore che ci si potesse augurare. Soltanto questo, ormai, offre il proscenio di Adrano.

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