Paternò, salgono a 25 i casi di Coronavirus. Cittadini furiosi sui buoni spesa: Cgil chiede chiarezza sui criteri adottati

Sono 25 i contagi a Paterno da Covid-19.

A riportarlo è l’edizione cartacea de “La Sicilia” in un articolo a firma di Mary Sottile.

La positività di altri sei soggetti, rispetto ai 19 comunicati ufficialmente fino a una decina di giorni addietro, sarebbe stata accertata alla fine dello scorso mese. Si tratta comunque di persone che stanno bene e che sono in isolamento domiciliare.

A Paternò, intanto, tengono ancora banco le polemiche legate alla distribuzione dei buoni spesa e sui criteri adottati per la loro assegnazione. Anche la Cgil di Paternò dopo i consiglieri comunali del M5stelle, “vuole chiarezza e evidenza pubblica” sulle modalità utilizzate dalla giunta comunale per attribuire i buoni spesa. Sul caso intervengono Stefano Materia ed Ezio Messina, della Cgil di Catania e della Fp Cgil: “Il malcontento continua e in questa fase non possiamo fare finta che si tratti di un’ordinaria quanto fisiologica “insofferenza locale”.

A Paternò tanti cittadini aventi diritto non sono ancora stati messi nella condizione di ricevere quanto dovuto. E si tratta di buoni per acquisto di beni di prima necessità”. La Cgil vorrebbe avere conferma sulla eventuale disponibilità di fondi comunali, fondi dell’Ama e della fondazione Michelangelo Virgillito, “poiché se così fosse – aggiungono Materia e Messina- e considerato le preoccupazioni che vivono ancora tante famiglie, non si capisce perché non vengano immediatamente utilizzati”.

La Cgil chiede dunque al Comune di Paternò di avviare “i dovuti correttivi” senza “stravolgere la realtà con degli slogan ad effetto per cercare di recuperare credibilità ma non c’è ‘selfie’ che basti per fermare l’onda sempre più alta dello sconforto e del dissenso. Ci dispiace sentire ancora più forti le urla di rabbia di diversi cittadini che illusi da promesse fino ad ora vane, sono costretti ad elemosinare loro diritto, i buoni spesa, davanti l’ingresso del Comune”.

In più di una circostanza gli animi di coloro che si trovavano all’esterno del Comune per avere informazioni sull’assegnazione dei buoni spesa si sono surriscaldati: necessario l’intervento delle forze dell’ordine per riportare la calma.

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