Catania, movida e notti affollate in discoteca preoccupano gli infettivologi: i positivi salgono a 117

Movida sotto osservazione e soprattutto la promiscuità dei giovani impegnati a trascorrere le notti in discoteca, dopo che un diciassettenne che aveva trascorso la sera a ballare all'Afrobar alla Plaia di Catania si è presentato con la tosse in ospedale dove gli e' risultato positivo al Coronavirus.

Movida sotto osservazione e soprattutto la promiscuità dei giovani impegnati a trascorrere le notti in discoteca, dopo che un diciassettenne che aveva trascorso la sera a ballare all’Afrobar alla Plaia di Catania si è presentato con la tosse in ospedale dove gli e’ risultato positivo al Coronavirus.

Assieme a lui, anche il padre che lo ha accompagnato al nosocomio.

E’ scattata subito l’emergenza da parte dell’Asp, una ventina di persone sono state poste in quarantena, e si sta cercando di ricostruire la cerchia di coloro che sono stati a contatto con il giovane.

“Ciò che mi preoccupa particolarmente e’ la movida – dice il commissario anticovid, l’infettivologo Pino Liberti – la promiscuità che si crea in una discoteca con mille persone. Capisco la voglia dei ragazzi di stare all’aperto, ma situazioni del genere possono essere pericolose”.

Ieri il numero dei positivi, in provincia di Catania, e’ cresciuto arrivando a 117, sei in più rispetto al giorno precedente.

Cinque dei quali provengono da un cluster già noto, mentre il sesto e’ un giovane in rientro da un viaggio da Malta.

Stabili i contagi nei tre cluster della provincia tra Misterbianco, Motta Sant’Anastasia e Pedara.

La maggior parte di loro sono asintomatici e stanno trascorrendo l’isolamento domiciliare.

Ieri pomeriggio gli uffici dell’Asp sono rimasti chiusi per consentire la sanificazione degli ambienti di lavoro.

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