Biancavilla, blitz delle Iene al Comune. Al sindaco: “Perché non ha incontrato il testimone di giustizia?”

Biancavilla, blitz delle Iene al Comune. Al sindaco: “Perché non ha incontrato pentito?”

Visita a sorpresa questa mattina al Comune di Biancavilla dove una troupe della trasmissione televisiva di “Italia Uno”  “Le Iene”  ha voluto incontrare il sindaco Antonio Bonanno.

Al primo cittadino l’inviata della trasmissione Roberta Rei ha domandato perché lo scorso ottobre non ha incontrato il collaboratore di giustizia Giuseppe Arena.

A darne comunicazione lo stesso sindaco biancavillese sulla propria pagina “facebook”.

“ La questione è legata al mancato incontro col collaboratore di giustizia Giuseppe Arena (qualche tempo prima avevo incontrato al Palazzo municipale, il fratello col quale abbiamo dato vita anche ad una bella e partecipata manifestazione che ha coinvolto Forze dell’Ordine, scuole e associazioni) – ha scritto Bonanno- che era in programma ad ottobre dello scorso anno”.

La mattina dell’incontro con Arena il primo cittadino biancavillese era impegnato presso la sede della Città Metropolitana per una riunione  dell’Ati idrico del quale è vicepresidente “e per il quale non ho facoltà di potere delegare”, ha precisato Bonanno, che si prolungò ben oltre il tempo previsto.

“L’incontro con Arena (che fu ugualmente ricevuto dal vice sindaco) non si potè rinviare neppure di qualche ora. E così saltò. In una lettera gli scrissi che ne ero rammaricato e che l’avrei raggiunto in qualunque parte d’Italia, per evitargli ulteriori spostamenti- ha scritto nel post il sindaco- Mi è dispiaciuto non avere mai avuto risposta ma guardo alla sostanza delle cose”.

Bonanno ha precisato che il Comune di Biancavilla è parte civile in tre processi di mafia, tra cui “l’ambulanza della morte”. “Non si tratta di atti dovuti: ma di una precisa scelta di questa amministrazione che ha voluto lanciare un messaggio forte e preciso. Oltre alla presenza dell’avvocato incaricato dal Comune di Biancavilla, mi è stato chiesto di prendere l’impegno, che ho accolto con molto piacere, di presentarmi al prossimo processo con la fascia tricolore. Lo farò. Perché potrebbe essere un altro segnale forte. Dalla strada della giustizia e della legalità non si torna indietro”.

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