Adrano, D’Agate: “Chiudere le scuole non è mia competenza”. In tanti chiedono di adottare provvedimenti drastici contro il contagio

Adrano, D’Agate: “Chiudere le scuole non è mia competenza”. In tanti chiedono di adottare provvedimenti drastici contro il contagio

Il sindaco di Adrano non vuole chiudere le scuole adranite, nonostante da più parti gli arrivino richieste in tal senso dopo il moltiplicarsi di casi positivi in tutto il territorio.

Il dato di Adrano, aggiornato a ieri, parla di 88 persone contagiate alle devono aggiungersi virtualmente 103 positivi emersi dallo screening di sabato, domenica e lunedì davanti allo Stadio dell’Etna.

Nella seduta consiliare di ieri, il sindaco ha respinto l’assedio dei consiglieri d’opposizione che gli hanno sollecitato la serrata degli istituti scolastici come stanno facendo Paternò, Bronte e Biancavilla.

“La situazione che stiamo vivendo – argomenta il consigliere di Italia Viva Luigi Cancelliere – impone alle istituzioni senso di responsabilità. Esortiamo il sindaco a chiudere le scuole per procedere con la sanificazione dei locali”.

D’Agate ha spiegato che chiudere le scuole cittadine non rientra tra le proprie competenze.

“L’Asp – ha affermato – ha chiuso la nostra scuola ‘Canonico Bascetta’ per 10 giorni e può farlo. Ma io non voglio fare disobbedienza civile.

Se avessi il potere, chiuderei le scuole a tempo indeterminato. Mi si chiede di fare la sanificazione ma il Consiglio dei ministri dice che ogni giorno le scuole vengono sanificate. Lo stato ha dato 510 milioni di euro per far funzionare le scuole e non possiamo chiuderle”.

Con il timore che la situazione legata all’emergenza epidemiologica vada fuori controllo nel territorio adranita, le pressioni nei confronti del sindaco D’Agate si fanno più insistenti.

Nell’acceso dibattito consiliare sulla gestione del Covid ad Adrano, ieri sera il primo cittadino ha subìto un durissimo attacco da parte dei consiglieri Pellegriti (Udc) e Coco (Azione Civica).

“Lei non esiste per questa città” ha detto il primo. “La città –ha aggiunto Coco – ha bisogno di un timoniere che comunichi in questo particolare momento di disagio. L’assenza di comunicazione impaurisce ancor più i cittadini”.

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