Covid, Crisanti: “Sul vaccino non cambio posizione. Procedure accelerate comportano dei rischi”

Covid, Crisanti: “Sul vaccino non cambio posizione. Procedure accelerate comportano dei rischi”

Sul vaccino al coronavirus “non dubito che tutto verrà fatto con buona fede e rigore, ma il difetto sta nella procedura affrettata.

Ad esempio il Remdesivir di Gilead è stato approvato, ma è un farmaco che ha importanti effetti collaterali e oggi si scopre che non va bene e ora la procedura di approvazione è in revisione. Ci sono procedure accelerate che hanno intrinsecamente dei rischi”.

Lo ha detto Andrea Crisanti, ordinario di Microbiologia all’Università di Padova e direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell’Azienda Ospedaliera di Padova, intervistato su Skytg 24.

“Solo questo, che è un Paese provinciale, se uno dice una frase con cui chiede soltanto trasparenza, si scatena un putiferio. Quella che ho detto io è una cosa ovvia”.

Crisanti ha ribadito che “sulla base delle conoscenze che abbiamo oggi non me lo faccio.

“Sono ormai settimane – aggiunge in una lettera al Corriere della Sera – che si registrano più di 35mila casi di infezione e circa 700 morti al giorno.

A partire dal mese di luglio il virus ha ucciso circa 15mila persone e ne ha infettate 1.140.000: vorrei scriverlo ad alta voce perché per questa strage silenziosa non si indigna nessuno.

Chi racconterà la storia di questa epidemia in futuro non troverà eco delle mie parole di qualche giorno fa, ma rimarranno impietose le statistiche a denunciare questi numeri e a mettere a nudo gli errori commessi”.

“La mia dichiarazione – ha aggiunto – ha toccato un nervo scoperto. Senza strumenti per controllare l’epidemia a meno di affidarsi a severe misure restrittive e senza una linea di difesa contro una seconda e possibile terza ondata, le opzioni a disposizione sono drammaticamente ridotte.

A questo punto tutte le speranze sono riposte nel vaccino come la pioggia per un popolo assetato nel deserto. Questo non giustifica la demonizzazione di chi possa avere dubbi, di chi chiede spiegazioni e di chi chiede trasparenza.

Continuare su questa strada è il modo migliore per alimentari sospetti e fornire argomenti a chi si oppone all’uso dei vaccini”.

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