Sanità, il catanese Longo commissario in Calabria: “Il mio è un grande atto d’amore”

Sanità, il catanese Longo commissario in Calabria: “Il mio è un grande atto d’amore”

Nella mia carriera ho sempre affrontato sfide. Ringrazio il Governo per la fiducia che mi ha dato. Spero di poterla ripagare.  Il mio e’ un grande atto di amore verso la Calabria e verso il popolo calabrese”.

Cosi’ il prefetto Guido Nicolo’ Longo, nominato oggi commissario ad acta per la sanita’ in Calabria poco fa su Rai Radio1 al Giornale radio intervistato da Marco Barbonaglia.

“Io sono stato in Calabria negli anni ’80 per la seconda guerra di ‘ndrangheta – ha detto – poi sono tornato come questore di Reggio nel 2012, poi come prefetto di Vibo nel 2017. La mia ricetta e’ lavorare seriamente e occuparmi della popolazione. La popolazione calabrese ha bisogno di noi, urgentemente”, ha aggiunto.

Alla domanda se fosse stato chiamato dal premier Conte, Longo ha risposto: “Si’, mi hanno chiamato sia il presidente del Consiglio che il ministro dell’Interno”.

Poi un commento su Gino Strada:

“E’ una persona di grandissimo livello, capacissima, che vuole fare del bene al popolo calabrese. Certamente andremo d’accordo, anche se non ci conosciamo”.

CHI E’?

Guido Longo e’ nato a Catania. Si e’ laureato in giurisprudenza all’Universita’ di Catania ed e’ abilitato all’esercizio della professione forense.

Vincitore di concorso, accede, nel 1978, alla carriera di Funzionario di Pubblica Sicurezza. Nel 1979 gli viene attribuito il premio “Luigi Calabresi” quale migliore allievo della Scuola Superiore di Polizia.

Sempre nello stesso anno, viene assegnato alla Questura di Reggio Calabria con l’incarico di dirigere una Sezione della locale Squadra Mobile, successivamente, sempre della locale Squadra Mobile, ricopre l’incarico di Dirigente della Sezione omicidi, coordinando importantissime operazioni di rilievo internazionale.

Dopo la prima esperienza nella Questura reggina, e’ stato a Palermo nel periodo delle stragi nel ’92, prima alla Squadra Mobile come dirigente delle sezioni narcotici e omicidi e poi come vice capocentro della Dia, poi a Napoli, a Roma promosso al servizio centrale, a Caserta dopo la strage di Castelvolturno, poi nuovamente a Reggio e Palermo. A lui si devono, in Campania, i risultati di importanti operazioni antimafia, tra cui la cattura dei superlatitanti dei Casalesi Antonio Iovine, Michele Zagaria e del capo assoluto del clan Francesco Schiavone detto “Sandokan”.

E’ stato prefetto di Vibo Valentia dal marzo 2017 al 30 maggio 2018, quando si e’ congedato per sopraggiunti limiti di eta’.

Dal 28 luglio scorso guida la terna commissariale del Comune di Partinico, in Sicilia.

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