Paternò, Nursind denuncia carenze sanitarie nell’ospedale: lettera del Segretario ai Nas e al Commissario Covid

Paternò, Nursind denuncia carenze sanitarie nell’ospedale: lettera ai Nas e al Commissario Covid del coordinatore

Il segretario territoriale del Nursind, Salvo Vaccaro, in una lettera inviata ai Nas di Catania, al Commissario ad acta per il Covid dell’Asp e all’Asp di Catania, denuncia una lunga serie di violazioni igienico-sanitarie che riguardano l’ospedale di Paternò.

In una sorta di mini-dossier, contenente una decina di punti, il coordinatore del Nursind elenca le gravi criticità allegando una documentazione fotografica.

Ecco i punti segnalati:

1) TENDA PRE-TRIAGE:
– Presenza di cavi elettrici e prese volanti vicino ai condizionatori mobili con presenza di abbondante accumulo di acqua dovuta allo scarso drenaggio di acqua piovane con esposizione al rischio di folgorazione sia per i lavoratori che per gli utenti di;
– Assenza di WC Chimico per gli utenti e operatori;

2) PERCORSO TRA TENDA PRE-TRIAGE E OBI
ASCENSORE ROTTO a causa dell’ascensore rotto, da 2 mesi, il quale comunica con il piano T e il 1 piano reparto OBI-Covid i lavoratori e i pazienti debbono affrontare i seguenti disagi che espongono a vari rischi di seguito descritti:

RISCHIO CADUTA PAZIENTE-INFORTUNIO LAVORATORE – La distanza fra tenda pre-triage e il PS è di circa 60 metri di cui parte del percorso è allo scoperto, percorso che prevede un cospicuo tratto in severa salita poiché è necessario percorrere una rampa per poter trasportare paziente in fase di accertamento per eventuale positività Covid verso zona grigia individuata nell’ OBI; come si osserva nella foto 3 percorso rovinato con elevato rischio di ribaltamento durante il trasporto del paziente sia esso in barella in carrozzina, esponendo a danno per eventuale caduta accidentale gli utenti e/o il rischio di infortunio per l’operatore che esegue il trasporto;

– RISCHIO ELEVATO DI ESPOSIZIONE AL FREDDO sia per il paziente trasportato che per il personale che lo accompagna per esposizione alle condizioni atmosferiche stagionali, temperature basse, in special modo notturne, e per la pioggia.

– DESCRIZIONE RAMPA CHE COLLEGA LA TENDA E L’OBI: Inizio Rampa con pavimentazione rotta con presenza di erbacce e muschio che rende scivolosa la pavimentazione, con i rischi connessi nella movimentazione della barella, in più la difficolta a dover trasportare utente per una salita di circa 60 metri, accesso a volte impedito da presenza di auto parcheggiate (nessuna segnaletica di divieto di sosta e fermata);

– INGRESSO ZONA GRIGIA COVID – Presenta un elevato rischio di caduta utente e operatore sanitario poiché quando piove si allaga, per difetto drenaggio, e per la pavimentazione rovinata;

– PORTA DI ACCESSO ALLA ZONA GRIGIA con apertura verso esterno;

3) STANZE PER PAZIENTI GRAVI COVID – Un solo erogatore di ossigeno ad alti flussi per due unità assistenziali, assenza di presa per il vuoto (necessaria per l’aspirazione di fluidi biologici), si precisa che gli aspiratori elettrici in dotazione non assolvono in modo ottomale la funzione di aspirazione;

4) BARELLA DI BIOCONTENIMENTO Consegnata al PS – OBI senza aver formato il personale sanitario e ancor più grave senza consegnare al personale le relative schede tecniche e di istruzione per il funzionamento.

5) STANZE DESTINATE ALLA VESTIZIONE – SVESTIZIONE
DECONTAMINAZIONE:

Mancata individuazione di una zona per la vestizione.
Diversamente per la svestizione è individuato uno spazio dove: non sono presenti né panche né sedie dove potersi svestire agevolmente evitando manovre di contagio; assenza di un tavolo d’appoggio ove disporre i DPI da disinfettare/sterilizzare e riporre guanti monouso e disinfettanti; si denota scarsa igiene ed inoltre viene usato come magazzino;

ZONA DECONTAMINAZIONE:
Presenza di due strisce rosse dove dovevano essere fatte 2 pareti con porte per poter fare la zona filtro tra la zona contaminata e quella pulita ed è inesistente;
Per quanto riguarda OBI la demarcazione tra la zona sporca e zona la “pulita” è realizzata da una tenda di plastica, che mal si adatta al biocontenimento;
Nessuna segnaletica per la distinzione fra zone sporche e zone pulite;

6) LA DEGENZA:
Le stanze non sembrano essere a pressione negativa, non evidenza di filtri nei bocchettoni di aerazione, ed aumento consistente del rischio di contaminazione per il personale sanitario;
La stanza è predisposta per un massimo di 6 posti letto più altri due in emergenza presente un solo erogatore di ossigeno;

7) Stanza destinata al coordinatore infermieristico, allocato nel magazzino con farmaci e presidi, senza finestre e servizio igienico;

8) Assenza all’interno del PS Paternò di erogatori per l’igienizzazione delle mani
ZONA PRE-TRIAGE, nessuna presenza di separatori anti droplet e una seduta improvvisata per poter far accomodare utente per esecuzione tampone e per effettuare la raccolta dati anamnestica;

8) DOTAZIONE ORGANICA:
A questo proposito si configura una grande ed allarmante criticità dovuta alla carenza di presenza di personale assistenziale che potrebbe dare corso a mancate cure ed elevato rischio di errori in sanità, di norma sono presenti:
• 1 infermiere nella tenda pre-triage;
• 1 infermiere nel triage;
• 1 infermiere nelle 2 sale di visita;
• 1 infermiere nel reparto OBI;

Nella lettera del Nursind fa riferimento a una segnalazione secondo la quale “il personale che opera a contatto con i pazienti Covid non ha
svolto le visite con il medico competente in relazione all’esposizione a rischio biologico da Coronavirus”.

Si aggiunge, infine che “alcuni sanitari sostengono di non essere sti formati relativamente alla procedura sulla vestizione e svestizione”.

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Riguardo l'autore Redazione

1 Comments

  1. Sarebbe opportuno che anche il ministro Speranza ( e l’INAIL ai fini della sicurezza sui luoghi di lavoro) fosse portato a conoscenza di questa denuncia.

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