Vaccino, Ippolito: “L’Italia sta rimodulando i programmi. Ritardi erano preventivabili”

Vaccino, Ippolito: “L’Italia sta rimodulando i programmi. Ritardi erano preventivabili”

“Non disperiamo. Abbiamo il tempo per riprenderla. La pianificazione della campagna vaccinale è stata effettuata sulla base di una potenziale disponibilità di dosi in un dato momento. Purtroppo non tutti i vaccini sono stati approvati nei tempi previsti. Inoltre, quando le quantità attese non vengono, come sta accadendo, consegnate è necessario rimodulare i programmi e l’Italia lo sta facendo”.

E’ rassicurante Giuseppe Ippolito, componente del Comitato tecnico scientifico, che in una intervista al Corriere della Sera spiega che il ritardo dovuto alla mancata consegna di una grossa parte delle dosi da parte della Pfizer è recuperabile:

“Sono difficoltà che andavano messe in conto. Ci troviamo in uno scenario di emergenza. I vaccini di Moderna e Pfizer, gli unici due approvati in Europa, utilizzano tecnologie innovative. I ritardi erano preventivabili”.

“Il Commissario Arcuri – dice Ippolito – ha comunicato che oltre alle mancate dosi di questa settimana, la prossima saranno rese disponibili da Pfizer ancora il 20% di dosi in meno. E’ evidente che questo ritarderà la distribuzione del vaccino, che ha già visto una riduzione di due terzi delle dosi iniettate al giorno. Spero che la promessa di riprendere le consegne regolarmente il 1 febbraio verrà rispettata”.

Quanto al rischio che le nuove varianti del virus possano compromettere le vaccinazioni e l’efficacia dei sieri attualmente distribuiti, Ippolito fa notare che al momento “non ci sono evidenze che le varianti recentemente identificate abbiano un impatto negativo sulla campagna vaccinale o rendano i vaccini inefficaci. Come per altre infezioni alcune varianti potrebbero eludere le risposte immunitarie innescate da vaccini e precedenti infezioni.

Per questo sono necessari studi di laboratorio su popolazioni numericamente consistenti valutando, non solo la capacità degli anticorpi sviluppati dopo il vaccino di neutralizzare le varianti in vitro, ma anche gli effetti sul sistema immunitario. Bisognerà indagare. Anche per questo occorrono ricerche. In ogni vaso l’utilizzo di una strategia vaccinale che dia una copertura limitata espone sicuramente al rischio di mutazioni, un altro motivo a supporto della necessità di cicli vaccinali completi”, ha aggiunto.

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