Belpasso, finisce all’Ars la vicenda dei tamponi ‘dimenticati’ allo screening: deputata Ciancio (M5S) presenta interrogazione

Belpasso, finisce all’Ars la vicenda dei tamponi ‘dimenticati’ allo screening: deputata Ciancio (M5S) presenta interrogazione

La vicenda dei medici dell’Usca che hanno eseguito lo screening generalizzato della popolazione scolastica a Belpasso, arrivati domenica mattina senza tamponi e per ciò provocando la reazione irata di cittadini e amministrazione comunale, è giunta all’attenzione della deputata pentastellata Gianina Ciancio.

L’esponente pentastellata ha annunciato la presentazione di una un’interrogazione al governo regionale. La deputata ha predisposto un atto ispettivo nei confronti dell’assessore regionale alla Salute per le “inefficienze” denunciate pubblicamente dal primo cittadino del paese etneo Daniele Motta poche ore dopo la conclusione dello screening di massa, aperto alla popolazione locale.

A fare emergere le inefficienze del governo regionale, stavolta, non è soltanto l’opposizione ma anche l’amministrazione locale.

“Innanzitutto – chiarisce Ciancio – pare che i responsabili dell’Azienda sanitaria provinciale di Catania e lo stesso Commissario straordinario per l’emergenza covid, Liberti, abbiano letteralmente dimenticato i tamponi con cui eseguire l’attività di analisi anticovid e che ciò abbia, pertanto, causato un estremo ritardo, almeno di qualche ora rispetto all’inizio del monitoraggio prefissato dall’Asp e annunciato dal Comune di Belpasso per le 9 del mattino. Tali disservizi, a cui si aggiungerebbe anche la presenza di pochi medici, rilanciati dai social network e dagli organi di stampa regionali, hanno causato notevoli problemi ai cittadini costretti a sostare in auto durante tutta la mattinata di domenica scorsa, con tempi di attesa triplicati”.

La deputata ha evidenziato che alcuni cittadini sono stati rimandati indietro con la scusa “dell’esaurimento dei tamponi disponibili. Circostanza che non sembra corrispondere alla realtà a detta dello stesso sindaco di Belpasso.

Un’organizzazione pessima che ha vanificato gli sforzi di tanti volontari. A fare le spese di tanta approssimazione sono stati i cittadini.

“Per questi motivi – conclude Ciancio – stiamo presentando un’interrogazione al governo regionale e vogliamo vederci chiaro per appurare eventuali responsabilità, in quanto i drive-in non sono uno strumento di propaganda ma un importante tassello della lotta al coronavirus e in quanto tali vanno gestiti nel migliore dei modi”.

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