Etna, la cenere costa cara ai comuni del Catanese: Protezione Civile fa stima dei danni

Etna, la cenere costa cara ai comuni del Catanese: Protezione Civile fa stima dei danni

L’ennesimo fase parossistica di ieri sull’Etna ha provocato la caduta di cenere e lapilli in diversi comuni ai piedi del vulcano, quali Nicolosi, Mascalucia, Belpasso, Paternò, Ragalna, Trecastagni, Pedara, Aci Sant’Antonio e San Gregorio.

Coinvolta anche la città di Catania:

il sindaco Salvo Pogliese ha firmato un’ordinanza che vieta temporaneamente, per le prossime 48 ore, la circolazione dei motocicli, imponendo la riduzione della velocità di percorrenza delle automobili e degli autocarri a 30 km orari come limite massimo in tutte le strade del territorio comunale. Disposta anche una nuova raccolta della cenere vulcanica e ai cittadini è stata raccomandata la massima prudenza e di limitare gli spostamenti ai soli casi di effettiva necessità.

La sabbia vulcanica eliminata dagli spazi privati deve essere depositata in contenitori di piccole dimensioni, in prossimità dei cassonetti utilizzati normalmente per il conferimento dei rifiuti; nelle zone della raccolta porta a porta, è fatto obbligo di conferire la cenere in contenitori separati insieme alla frazione del vetro.

A Paternò, invece, l’assessore all’ecologia ha comunicato alla cittadinanza che per lo smaltimento della cenere vulcanica è possibile recarsi presso l’isola ecologica di contrada Tre Fontane.

Nei giorni scorsi il capo dipartimento della Protezione Civile regionale Salvo Cocina, a seguito del penultimo parossismo, aveva disposto che gli enti interessati dall’evento, comuni del versante est dell’Etna, Città Metropolitana, Consorzio autostradale e Anas, avrebbero dovuto trasmettere al Servizio Sismico e Vulcanico del DRPC una stima del materiale raccolto.

Il servizio sismico ha preparato una scheda ad hoc di censimento e valutazione che sarà inviata agli enti colpiti per la compilazione. Cocina è pronto a inoltrare al Presidente della Regione Siciliana e al Dipartimento Nazionale una prima stima dei danni, sulla base dei dati informali giunti attraverso i canali d’emergenza in uso nel sistema di Protezione Civile.

Secondo una prima valutazione, cui seguiranno le certificazioni delle relative verifiche tecniche, i costi vanno da 20 mila a 350 mila euro per comune o ente coinvolto nelle operazioni di pulizia e di conferimento in discarica della cenere e per l’approntamento delle aree di stoccaggio provvisorie.

Avatar

Riguardo l'autore Redazione

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.