Mafia, le mani della ‘famiglia’ catanese sulle scommesse on-line: in Serbia il sito controllato dai fratelli Placenti

Mafia, le mani della ‘famiglia’ catanese sulle scommesse on-line: in Serbia il sito controllato dai fratelli Placenti

Trecentotrentasei indagati, 23 misure cautelari (12 in carcere, due ai domiciliari e 9 interdizioni) e sequestri per 80 milioni di euro, tra disponibilità finanziarie, terreni e società.

Sono i numeri dell’operazione della Guardia di finanza “Doppio gioco” che ha fatto luce sugli interessi del clan catanese Santapaola-Ercolano sulle scommesse sportive on-line. Un blitz scattato in Sicilia, Emilia Romagna, Puglia, Germania, Polonia e Malta. La Direzione distrettuale antimafia etnea contesta i reati di esercizio abusivo di gioco e scommesse, evasione fiscale, truffa aggravata, autoriciclaggio, aggravati dall’agevolazione alla mafia.

Mafia, le mani della ‘famiglia’ catanese sulle scommesse on-line: in Serbia il sito controllato dai fratelli PlacentiLe indagini, svolte dai militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria sono partite dall’approfondimento di una segnalazione di operazione sospetta e hanno riguardato il sistema di raccolta e gestione illegale delle scommesse sportive on line e di riciclaggio dei proventi. E’ stato accertato che il gruppo criminale ha in primo luogo ideato su internet un’apposita piattaforma di gioco (“Raisebet24.com”), non autorizzata a operare in Italia, attribuendone la proprietà a una società maltese, al fine di nascondere il legame con l’Italia e le connessioni con la criminalità organizzata.

Il sito era stato allocato in server della Serbia, grazie a ingegneri informatici di quella nazione, e controllato dai fratelli Placenti (raggiunti da misura cautelare in carcere), al vertice del gruppo di Lineri del clan Santapaola Ercolano. Carmelo e Giuseppe Placenti tre anni fa erano stati coinvolti in un’altra indagine della Guardia di finanza di Catania sui giochi online, “Revolutionbet”.

In questa indagine i militari delle fiamme gialle sono riusciti a ricostruire le evoluzioni informatiche del gruppo che puntava sulla raccolta on-line, ma soprattutto sulle scommesse che avvenivano nelle 887 ricevitorie distribuite su tutto il territorio nazionale.

Da qui il nome dell’operazione “doppio gioco” perché gli scommettitori utilizzavano la cassa delle ricevitorie per le giocate via internet e per ottenere maggiori percentuali di vincita.

Mafia, le mani della ‘famiglia’ catanese sulle scommesse on-line: in Serbia il sito controllato dai fratelli PlacentiI proventi della raccolta sono stati trasferiti dai fratelli Placenti tra la Puglia e l’Emilia Romagna, ma anche in Germania e in Polonia. Ben rodata la raccolta di scommesse ‘da banco’ sull’intero territorio nazionale, organizzata attraverso una rete di agenzie, collegate, quali centri di trasmissione dati, alla piattaforma di gioco: solo una minima parte delle scommesse avveniva on line; la maggior parte delle puntate veniva effettuata in presenza e pagate in contanti.

Il totale della raccolta delle scommesse è stato quantificato in 32 milioni di euro, mentre la società maltese, che in realtà ha operato come stabile organizzazione sul territorio nazionale, ha evaso imposte sui redditi per oltre 30 milioni di euro.

Gli importi delle scommesse, raccolte dalle varie agenzie sul territorio nazionale, e i proventi dell’evasione, complessivamente pari a oltre 62 milioni di euro, sono poi affluiti nei conti della società maltese e, da lì, ulteriormente riciclati nell’acquisito di terreni, fabbricati, società in Italia (Puglia ed Emilia Romagna) e in Germania.

Importanti i riscontri effettuati dai militari del Nucleo Pef che hanno consentito, tra l’altro, di sottoporre a sequestro quasi 180 mila euro in contanti, nascosti nel doppio fondo di un’auto. Tra i beni sequestrati disponibilità finanziarie, disponibili su conti correnti in Italia, Malta e Polonia, per un valore di 62 milioni di euro, fabbricati e terreni in Emilia Romagna e Puglia, nonché una società in Germania, attiva nel settore della ristorazione.

Ecco l’elenco dei soggetti destinatari dell’ordinanza:

➢ misure cautelari personali in carcere:

• PLACENTI Carmelo (Catania, 31/08/1974);
• PLACENTI Giuseppe Gabriele (Catania, 18/03/1987);
• DI MAURO Cristian (Catania, 17/08/1993)
• RASPANTE Carmelo Rosario (Regalbuto 17/02/1960);
• CATACCHIO Francesco (Bari, 30/09/1980);
• CASTO Corrado (Noto 17/12/1958);
• BARBERI Graziella (Regalbuto 19/11/1975);
• EPAMINONDA Antonino Agatino (Catania 25/07/1967);
• SPARACIO Salvatore (Messina, 14/08/1975);
• BOSCARINO Giuseppe (Siracusa 27/09/1979);
• RAMPINO Paolo (Torino 06/06/1984);
• RUSSO Ignazio (Catania 19/04/1966).

➢ misura cautelare degli arresti domiciliari:

• PENNETTA Gino (Galatina 25/10/1977);
• DI MARZO Antonio (Bari, 14/06/1972).

➢ misura interdittiva dell’attività imprenditoriale e di qualsiasi attività lavorativa, anche impiegatizia, nell’ambito del mondo lavorativo che ruota intorno alle scommesse:

• CAMMARATA Alessandro (Catania, 17/12/1979);
• COCIMANO Francesco (Catania, 09/07/1985);
• COCIMANO Giuseppe (Catania, 22/06/1975);
• DAIDONE Marco (Messina, 05/09/1973);
• DI CIO Federico (Modica, 24/10/1977);
• MAZZERBO Angelo Fabio (Licata, 07/10/1978);
• SPINALI Salvatore (Roma, 13/09/1961);
• VALENTI Alfredo (Siracusa, 21/05/1987);
• ZAPPALA’ Leonardo (Mascali 28/03/1961).

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