Biancavilla, “Quelli come te”: l’inno all’amore di Michele per papà Nino e per chi combatte contro il virus (VIDEO)

Biancavilla, “Quelli come te”: l’inno all’amore di Michele per papà Nino e per chi combatte contro il virus (VIDEO)

Tocca il cuore e scuote l’anima il brano dell’autore biancavillese Michele Gatto dedicato al padre Nino, scomparso nel dicembre scorso a 66 anni dopo avere contratto il virus. Il brano, pubblicato da ‘Red&Blue Music Relations’, è disponibile da venerdì 30 aprile su tutte le piattaforme digitali e in rotazione radiofonica.

Michele Gatto, 30 anni, è un artista di rara sensibilità, vive e lavora a Parma come ricercatore in Ingegneria geotecnica. La musica è la sua vera passione, sin da quando a Biancavilla ha preso parte al gruppo ‘DB Friends’ (gli amici di Don Bosco) che ha realizzato musical e spettacoli musicali di qualità.

Biancavilla, “Quelli come te”: l’inno all’amore di Michele per papà Nino e per chi combatte contro il virus (VIDEO)“Ho scritto ‘Quelli come te’ – racconta al Corriere Etneo il figlio cantautore – nel pomeriggio del 5 dicembre. Papà è stato ricoverato in ospedale il 21 novembre; da quel giorno, ogni sera dopo aver spento la luce, ho provato a tradurre in parole le forti emozioni contrastanti che provavo. Preoccupazione, rabbia, dolore, una grande mancanza. Le condizioni di papà si sono aggravate il 3 dicembre ed è stato necessario per lui il trasferimento in terapia intensiva. Quel momento lo ricordo come una doccia fredda, inatteso; ma non volevo perdermi d’animo e non ho mai smesso di ripetermi in testa ‘Quelli come te non perdono mai’. Papà era un uomo dall’estremo garbo e gentilezza, un uomo umile e mite, una persona di cui non ci si stancava mai. Non poteva perdere, quelli così nella vita vincono sempre. Ho scritto e composto questo pezzo perché volevo fargli un regalo per Natale o per quando si sarebbe svegliato, perché ci speravo e ci speravamo tutti. Sarebbe stato un sogno per me poter essere la prima voce da ascoltare dopo quel momento buio. Purtroppo, il 20 dicembre papà è volato via ma sono sicuro che partecipa da mesi alla preparazione di questo pezzo. Spero che sia felice come lo sono io di poterlo ricordare, per sempre”.

Ogni città, Biancavilla come qualsiasi altra comunità, celebra una ‘spoon river’ delle vittime da covid. Il brano di Michele Gatto commuove non solo per il ricordo meraviglioso che fa di un padre ma perché è un inno d’amore per tutti quelli che non ce l’hanno fatta per colpa del virus.

“Vorrei che ‘Quelli come te’ – aggiunge Michele Gatto – fosse una carezza delicata sul cuore di chi ha combattuto o sta combattendo questa battaglia, in prima persona o sostenendo i propri cari (a distanza), per tutti quelli che hanno gioito per la sconfitta della malattia e per quelli per cui ciò non è stato possibile”.

Per quanto possa essere doloroso, tu e la tua famiglia come avete vissuto i giorni che hanno preceduto la morte di tuo padre? Quali sono le ultime cose che vi siete detti, sperando che non fossero quelle definitive?

“Ho trascorso i giorni del ricovero di mio padre in ospedale nella lenta attesa delle ore 18, ora in cui si potevano chiamare i medici per avere qualche notizia sulle condizioni di papà. Il tempo non passava mai ed era un continuo susseguirsi di emozioni contrastanti, la gioia per i piccoli miglioramenti, la preoccupazione e la disperazione per i peggioramenti improvvisi. Un destino probabilmente beffardo ha voluto che il 2 dicembre facessimo una videochiamata di gruppo. Lui, io, mia madre, mio fratello e mia sorella e le loro famiglie. Papà era contento di vedere le nipotine. Mamma gli chiedeva se riuscisse a tirarsi su dal letto e lui, con il suo sorriso unico, ci mostrava che era in forze e vi riusciva, aggrappandosi a uno di quegli anelli che stanno sopra ai letti di ospedale. Le ultime cose che gli abbiamo scritto su Whatsapp (perché con la NIV si affaticava a parlare al telefono) erano che ci mancava, che lo aspettavamo con impazienza e che tutto il paese era in apprensione per lui”.

Della tua passione per la musica, cosa diceva tuo padre?

Papà era il mio primo fan. Credeva più lui in me che io in me stesso. Mi ha sempre seguito in ogni dove per vedere i miei spettacoli, concerti e concorsi. Era sempre tanto tanto orgoglioso e io oggi sono onorato di poter cantare un pezzo che parla di lui, di quello che è stato e di quello che vorrei che di lui rimanesse per sempre. I baffi, gli occhi dolci, il sorriso ricorrente”.

Il testo di “Quelli come te”

Ciao pa’, sono qua
A scrivere due righe
Per sentirmi più vicino
Abbracciarti ma lontano
Due Tre chilometri

Mancano i tuoi baffi neri
E quel modo buffo
Delle labbra che si stringono
Ogni volta che sorridi
e mi illumini

Qui fuori è ancora autunno
Come l’hai lasciato tu
Dentro manca il sole

Quelli come te non sbagliano mai
Quelli come te rimangono
Ho imparato da questo rumore
Che i momenti non voglio sprecare più
Quelli come te non perdono mai
Quelli come te ti restano
Nell’anima con un colore
Che non si toglie
Che non si toglie più

Ciao pa’, sono qua
Nudo come te
Incazzato con le stelle
Tu che meriti le cose belle
E molto di più

Manca la serenità
E quel modo dolce
Dei tuoi occhi che si stringono
Ogni volta che sorridi
E mi illumini

Che fuori è già natale
Dentro è freddo con la neve

Quelli come te non sbagliano mai
Quelli come te rimangono
Ho imparato da questo rumore
Che i momenti non voglio sprecare più
Quelli come te non perdono mai
Quelli come te ti restano
Nell’anima con un colore
Che non si toglie

Mi capita di scrutare
Fuori c’è sempre il sole
Mentre qui dentro piove

Ciao pa’, sono qua
Scusa se ti imploro
ma puoi fare più veloce
Mi manchi è tardi
Ti aspetto, spengo la luce.

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