Paternò, il bizzarro Tano Banchina si candida a sindaco (ma è un gioco): “Radunerò tutti i cittadini dentro lo stadio e dirò loro…”

Paternò, il bizzarro Tano Banchina si candida a sindaco (ma è un gioco): “Radunerò tutti i cittadini dentro lo stadio e dirò loro…”

Mentre la campagna elettorale per le elezioni amministrative di Paternò del 2022 stenta a prendere quota, una novità incombe sulla scena politica: la candidatura di Tano Banchina.

Personaggio bizzarro molto noto in città, Banchina è un poeta e un artista impegnato da sempre nel mondo della cultura. La sua candidatura – più che altro uno scherzo, una provocazione – è nata spontaneamente, dal basso, e fin da subito ha raccolto molte adesioni. Se non fosse un gioco potrebbe stravolgere del tutto gli equilibri politici.

Il Corriere Etneo lo ha intervistato.

Signor Banchina, perché ha deciso di scendere in campo?

Per me la politica è come il pane quotidiano, io senza la politica non so stare. Per me è una passione, ce l’ho nel sangue. Non sono sceso in campo, io in campo ci sono nato!

Cosa farà per prima cosa?

La prima cosa che farò, essendo un dotto, un illuminato, sarà rendere omaggio al Creatore. E come si rende omaggio al creatore? Con un bel fiore! Quindi appena sarò sindaco metterò tanti meravigliosi e profumatissimi fiori all’entrata del palazzi comunali e nelle piazze. Fiori che attireranno uccellini e farfalle. Chiunque passerà da Paternò dovrà esclamare: “chissà chi ha messo tutti questi bei fiori, che paese straordinario!”. Ecco, a proposito delle piazze…

Cosa ha da dire sulle piazze?

Manca la pulizia, c’è troppo disordine, soprattutto in Piazza Umberto ed in Piazza Santa Barbara. Non sono pulite. Propongo massima e totale pulizia, come vuole Iddio! Così come dovrebbe essere tutta la città. Viva Paternò!

Qual è la differenza tra lei e gli altri politici locali?

La pazienza. Ho aspettato mille anni per scendere in campo. E poi ho la grazia e la divinità politica, ce l’ho solo io! Ce l’ha solo Gaetano! Viva Paternò!

Perché devono votarla?

Perché sono l’unico a sapere la verità su Paternò. Io conosco la profezia, sono il vero profeta politico. L’unico sindaco divino.

Qual è il suo orientamento politico?

Io sono colui che è a destra, a sinistra e al centro. L’unico. Vado bene per tutte le stagioni. Io sono per la città di Paternò. Viva Paternò!

Parliamo di occupazione…

Ho notato che i miei concittadini sono senza lavoro. L’edilizia è ferma. Ci sono un sacco di case brutte, decadenti, andrebbero sistemate a spese dello Stato. Dobbiamo rendere l’immagine di Paternò poetica. Anzi, dobbiamo fare di Paternò poesia. Serve un piano straordinario di poesia urbanistica per dare lavoro ai carpentieri e ai muratori. Viva l’Italia!

Lei è un uomo che viene dal mondo della cultura. Come vede il settore culturale nella nostra Città?

La cultura c’è a Paternò, ma c’è anche un grande problema: mancano i professori perché li pagano troppo poco. Dobbiamo pagare di più i professori e i maestri. Viva l’Italia!

E riguardo ai beni culturali?

Io ogni mattina mi sveglio, apro la finestra e guardo il castello Normanno sorseggiando il mio caffè e dico: ma che bel castello. Però una cosa mi addolora. Non ci sono autobus che vanno al Castello. Io alla mia età non posso andare a piedi alla Collina storica perché c’è una salita paurosa. Dobbiamo collegare la città al Castello. E poi dobbiamo renderlo vivo. Io aprirò le porte del Castello agli artisti che saranno liberi di creare e lavorare al suo interno. Viva Paternò!

Cosa farà per gli “ultimi”?

Io voglio andare in paradiso, per cui ai poveri e ai bisognosi porterò il caffè ogni giorno insieme a un pacchetto di sigarette. Anzi, gli darò una scuola, un bar, un tabacchino, un ristorante e un albergo. Questo è ciò di cui hanno bisogno i poveri.

Che idee ha per il settore dello sport?

Voglio fare un concorso per cambiare i colori della maglietta del Paternò calcio. Così diamo anche lavoro ai sarti. Viva Paternò la mia amata città. Viva l’Italia!

E per le Salinelle?

Dobbiamo fare un albergo enorme, il più grande albergo del mondo con un centro termale. Dovrà essere maestoso. Dobbiamo attirare i turisti! Viva l’Italia!

Signor Banchina, c’è sempre l’annoso problema del settore agrumicolo…

Radunerò tutti i paternesi dentro lo stadio: bambini, uomini e donne, ma anche gli anziani. Quel giorno farò un bel discorso per fare tornare la gente a lavorare nei campi. Sarà la grande adunata dello Stadio per rivoluzionare il mondo degli agrumi. Viva Paternò! Viva l’Italia!

Francesco Mascali

Riguardo l'autore Francesco Mascali

Studente di giurisprudenza dell'Università Cattolica del Sacro Cuore: studia le leggi ma è allergico alle regole. Vive bilocato tra Milano e la Sicilia, ma alla Città preferisce sempre lo Strapaese. Appassionato di politica, arte e cultura popolare. Pensa rivolto verso Occidente e prega rivolto verso Oriente. È un individualista feroce: crede alla Libertà come valore assoluto dell'individuo che tutti gli Stati dovrebbero sempre rispettare. Ama ascoltare chi ha una storia da raccontare. Trova sempre il tempo per una passeggiata al mare, una risata con gli amici e un buon bicchiere di vino. Come il Gastone di Petrolini cerca sempre di avere una buona dose di orrore di sé stesso per restare saldamente ancorato a terra e trovare nuovi spunti per migliorarsi. Detesta le biografie (come questa).

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