Il presunto assassino di Jenny si chiamava Sebastiano Spampinato.
L’uomo era sposato e aveva 30 anni. Spampinato, 30 anni, piccoli precedenti per truffa, sposato e padre di due figli di 11 e 7 anni, con una lontana parentela con Santo Mazzei (`u carcagnusu): aveva un colpo in testa e accanto una pistola 9×21.
Lo hanno ritrovato stamattina esanime in un’abitazione disabitata del villaggio marinaro Campo di Mare alla Plaia.
Per tre giorni i carabinieri che indagano sull’omicidio di Jenny Giovanna Cantarero, 27 anni, assassinata venerdì sera a Lineri, lo hanno braccato in tutta la città: i suoi movimenti in scooter visionati nel sistema centralizzato di telecamere di controllo nella giornata di ieri. In serata l’irruzione dei carabinieri nel villaggio, ma solo stamattina è stato un uomo di passaggio che stava andando a raccogliere telline a notare dinanzi l’uscio della casa il corpo esanime del giovane. La pistola ritrovata potrebbe essere la stessa utilizzata per assassinare Jenny: sarà una perizia balistica a stabilirlo.
Al momento i carabinieri del comando provinciale ipotizzano il suicidio, ma non escludono altre piste per la morte violenta di Spampinato.
Secondo una prima ricostruzione il giovane che lavorava in un chiosco a Gravina di Catania dopo avere ucciso Jenny si è rifugiato in quella casa disabitata del villaggio Campo di Mare nel quale vive una sua zia. Nell’abitazione i resti di una breve sosta in quella casa, dentro alcuni abiti con i quali Sebastiano si è cambiato nei tre giorni di permanenza, alcuni resti di cibo e un giaciglio di fortuna nel quale forse ha trascorso la notte. S
ebastiano Spampinato era figlio di Lorenzo Spampinato, anche lui deceduto per morte violenta, assassinato a Torino una ventina di anni da quando Sebastiano era ancora in giovane età.