Letteratura e turismo, ‘Paternò arcana’: un libro racconta i luoghi e i misteri della città

Letteratura e turismo, ‘Paternò arcana’: un libro racconta i luoghi e i misteri della città

Paternò arcana – di Giorgio Ciancitto e Mario Cunsolo – è il titolo di una raccolta antologica edita da Algra Editore che trova ispirazione in alcune leggende di questa antica città, piena di misteri.

Non è solo un’opera letteraria, è anche un progetto di storytelling, realizzato insieme alla struttura ricettiva “Palazzo Galifi” della famiglia Cunsolo che si trova lunga la via Fabaria-Francigena, nel centro storico di Paternò. Il libro è stato presentato dalla scrittrice Simona Zagarella.

Un modo nuovo di raccontare i luoghi per viverli in forma esperienziale e immersiva.

Letteratura e turismo, ‘Paternò arcana’: un libro racconta i luoghi e i misteri della cittàUn progetto letterario, turistico e antropologico. Un modo fresco e innovativo di narrare le città e i paesaggi culturali. Le tre storie attingono alla tradizione misterica e leggendaria e diventano il pretesto per costruire un’invenzione che oscilla tra la verità e la finzione. Un esercizio letterario a quattro mani che contrappone due stili diversi fino a fondersi. I protagonisti sono Donna Giovanna Eleonora de Luna, la contessa; Diana Rosso, la strega e Michele Moncada, il monaco. Sono alcune delle tante figure storiche di questa città, che hanno generato un paesaggio immaginifico nella collettività. Mistero, esoterismo, fantasmi e ricordi. Miracoli, credenze e ritualità. Un piccolo affresco del sottobosco che caratterizza la città di Hybla prima e di Paternios dopo, fino al nostro secolo.

Attraverso una App è persino possibile geolocalizzare i luoghi di ambientazione dei racconti per accompagnare il turista dentro le storie e da qui verso la necessità di scoprire altro. Questo progetto non si esaurisce con questa pubblicazione e l’editore assieme agli autori sono già impegnati per una nuova serie di racconti. Tra gli obiettivi c’è quello di coinvolgere le scuole per stimolare gli studenti alla riscrittura del patrimonio dei racconti popolari per favorire la conoscenza dei luoghi e il senso di appartenenza.

Questo genere letterario è forse una delle chiavi di successo, insieme alla produzione cinematografica, di molti luoghi – spesso marginali o sottovalutati – che diventano improvvisamente iconici e turisticamente più attrattivi. Pensiamo per un attimo ad Andrea Camilleri con Montalbano nel Ragusano e Gaetano Savatteri con Màkari nell’Agrigentino.
Il sentiero a Paternò era stato già tracciato qualche anno fa da Alfio Mirenna con “il segreto della collina” e Carmine Rapisarda con “Paternò esoterica”.

I precursori sono certamente Alfio Ciccia e Mimmo Chisari, con i loro contributi antropologici, contenuti nell’ampia raccolta “Roccanormanna” che accompagnava l’omonimo concorso d’idee per la valorizzazione dell’acropoli di Hybla-Paternò, era il 2000, ventidue anni fa.
Sono tanti gli esempi, in tante parti del mondo, in cui un’opera letteraria o cinematografica può diventare l’occasione per rigenerare i territori, anche quelli più depressi. Una strada da percorrere e incentivare, anche attraverso l’istituzione di premi letterari che possano premiare le produzioni artistiche contestualizzate in questa città di Paternò. Quindi un contributo determinante, per svelare e valorizzare, riattivando la filiera della ricettività e del turismo.

Letteratura e turismo, ‘Paternò arcana’: un libro racconta i luoghi e i misteri della cittàTra l’altro, esiste già nel cassetto un progetto di parco letterario, denominato “Pervirgilium Veneris”, che raccoglie un atlante di autori del mondo della letteratura, della pittura, della scultura, della filosofia e dell’architettura, che hanno attraversato questa città, mettendo in relazione i luoghi con le opere artistiche. Una bellissima sfida che in qualche modo gli autori – Ciancitto e Cunsolo – riprendono e rilanciano, bisogna ripartire dall’istituzione di questo parco immateriale per convogliare le energie in campo.

In questi ultimi anni, stanno riemergendo tanti talenti tra i giovani e sembra rinascere l’attenzione per la storia della città, spesso filtrata da paradigmi ormai obsoleti circa la sua origine pre-cristiana. Andrebbero incoraggiate nuove ricerche e sviluppati nuovi strumenti narrativi, in questo senso appare interessante la tensione investigativa di Rosario Di Benedetto e Ornella Palmisciano, ognuno con i propri linguaggi. Anche le scuole sono impegnate in questo senso con diverse attività di mappatura, scavi archeologici, pubblicazioni, progettazioni di istallazioni e App, sempre verso l’attenzione ai beni culturali e ambientali e l’associazionismo sta ponendo le basi per un’accelerazione in tal senso.

Insomma la città è in fermento e le nuove generazioni sono pronte per questa sfida.

Il percorso di avvicinamento verso il riconoscimento dell’Unesco può essere quell’orizzonte necessario per curvare e indirizzare lo sforzo di una comunità che ha voglia di uscire dal recinto culturale ereditato dal passato recente. Ma serve un modello di sviluppo, una visione strategica e una convergenza sugli obiettivi: svelare la storia antica di questa città per innestare un futuro possibile dentro quella costellazione, di relazioni e di paesaggi etnei, avendo come baricentro temporale e spaziale quella Hybla, che desidera tornare a essere se stessa e, perché no, Major.

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Riguardo l'autore Francesco Finocchiaro

Architetto vitruviano. Credente convinto e appassionato delle religioni. Vive il suo lavoro come una grande passione . Esplora gli innumerevoli paesaggi dell’arte: dalla poesia al giornalismo, dall’architettura alla grafica, dalla comunicazione alle strategie urbane. Docente di storia dell’arte e filosofo dell’abitare. Convinto sostenitore del futurismo e che l’innovazione ha le sue radici nella memoria. Vorace lettore di Papa Francesco, di Pablo Neruda, Lucía Etxebarria e Omero. Vive l’architettura come un Pitagorico, in forma mistica e monastica come il suo architetto preferito, Peter Zumthor.

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