Catania, i lavoratori del Consorzio di Bonifica ancora in sit-in: chiedono la stabilizzazione

Catania, i lavoratori del Consorzio di Bonifica ancora in sit-in: chiedono la stabilizzazione

Continua la protesta dei lavoratori stagionali del Consorzio di Bonifica della Sicilia Orientale: da 10 giorni stanno attuando un sit-in davanti alla sede del Consorzio in Via Centuripe a Catania.

Chiedono la stabilizzazione. “I lavoratori dei Consorzi in Sicilia sono circa 400; la richiesta è che venga applicato l’articolo 60 e 61 della legge regionale in vigore dallo scorso 21 aprile 2021 e che permettono l’attivazione del turnover al 50% dei dipendenti e la stipulazione di contratti a tempo indeterminate- ha detto il segretario generale della Flai Cgil di Catania, Pino Mandrà che assieme ai colleghi della Fai Cisl e Uila Uil sono attenti alla problemtica- Gli stagionali a Catania sono 140, i 151nisti sono 85, il resto sono i cosiddetti 78isti. Questa stabilizzazione è attesa da questi lavoratori siciliani da circa 20 anni. Non è possibile attendere ancora”.

Questa mattina, intanto, la deputata regionale del M5S Jose Marano ha incontrato i lavoratori in protesta e ha avuto un incontro con il commissario del consorzio Francesco Nicodemo. Dopo l’incontro, l’esponente pentastellato ha sollecitato al governo regionale e all’assessore all’agricoltura Scilla, “un pronto accoglimento delle richieste dei lavoratori per rispettare la dignità di chi da decenni è costretto al precariato. Serve lo sblocco immediato delle graduatorie e la completa attuazione dell’articolo 60 della legge regionale in vigore dallo scorso 21 aprile 2021 per procedere all’attivazione del turnover dei dipendenti e la stipulazione di contratti di lavoro. Questa vertenza deve essere sbloccata subito senza indugiare oltre”, ha detto Marano.

“È inammissibile che questa vicenda si trascini ancora portando i lavoratori ad attuare questa protesta. C’è un’emergenza lavoro e ce n’è una anche per gli imprenditori agricoli che rischiano di non vedere partire la stagione irrigua. Questi lavoratori sono precari da più di venti anni e pur essendo ultra qualificati sul campo, grazie ad anni di esperienza nel settore, sono costretti a protestare per avere certezza di lavorare”, ha concluso la deputata.

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