Rifiuti, Fava: “La Regione è sempre 30 anni indietro. Gli inceneritori cari a Musumeci non servono a nulla”

Rifiuti, Fava: “La Regione è sempre 30 anni indietro. Gli inceneritori cari a Musumeci non servono a nulla”

“Gli inceneritori così cari al presidente della Regione Nello Musumeci non servono a nulla se non ad alimentare il business dei signori dei rifiuti.

Non risolveranno nessun problema nell’immediato visto i tempi di realizzazione e saranno superati quando, e se vedranno mai la luce”.

A dirlo è Claudio Fava, presidente della Commissione regionale antimafia, commentando la decisione di Musumeci che punta ad un rilancio di un piano per la realizzazione di inceneritori in Sicilia.

Il presidente Musumeci ha infatti previsto un termovalorizzatore (che chiama termoutilizzatori) nella Sicilia occidentale e sono in corsa tre società che hanno presentato progetti ad hoc; un altro impianto da costruire nella Sicilia orientale e sono 4 le aziende che hanno inoltrato un progetto per la sua realizzazione. Il costo per singolo impianto va da 263 a 570 milioni di euro, a seconda delle caratteristiche. Quasi tutte le proposte, al vaglio del Nucleo di valutazione della Regione che dovrebbe completare l’analisi in quindici giorni circa, prevedono una capacità di conferimento tra 400 e 450 mila tonnellate all’anno. Si tratta di tecnologia a combustione e incenerimento a griglia, qualcuna delle proposte include un movimento alternato e raffreddato ad acqua. I tempi di realizzazione degli impianti vanno da 6 a 48 mesi.

“Musumeci sa bene che la realizzazione di questo tipo di strutture non rientra nelle strategie europee sui rifiuti- ha proseguito Fava- sa bene che entrerebbero in servizio in un quadro normativo che punta alla produzione zero dei rifiuti quindi in assenza, o quasi, di combustibile. Non è un caso che modelli tanto sbandierati, come Germania, Danimarca e Olanda stiano dismettendo i propri impianti proprio perché metodologia superata ed oramai antieconomica.

Avevamo le discariche mentre nel resto d’Europa si eliminava il conferimento in discarica e ora rischiamo di avere i termovalorizzatori mentre il resto di Europa li dismette. Una regione sempre 30 anni indietro” ha concluso il presidente della Commissione regionale antimafia. Per i parlamentari del Movimento 5 stelle all’Ars, in particolare per il capogruppo Nuccio Di Paola e per i componenti 5 stelle della commissione Ambiente di palazzo dei Normanni, Giampiero Trizzino, Stefania Campo e Stefano Zito gli inceneritori di Musumeci sarebbero “campagna elettorale di chi ormai sente franare il terreno sotto ai piedi, fatta, tra l’altro, in un mare di contraddizioni. Il presidente della Regione aveva tutto il tempo per farli prima e li tira fuori ora solo adesso, ben sapendo che vedranno la luce, se mai la vedranno, ben lontano dall’emergenza che stiamo vivendo adesso. Intanto – dice Di Paola – sgombriamo il campo dagli equivoci e chiamiamoli col loro vero nome: inceneritori. Non è giocando sulle parole che se ne modifica la natura. Noi siamo sempre stati contro e sempre lo saremo e non siamo certamente malavitosi. É vergognoso e gravissimo infatti il concetto espresso dal presidente, secondo cui chi è contro gli inceneritori sta dalla parte della malavita. Ma questo fa parte del personaggio Musumeci: insultare e offendere pesantemente chi non la pensa come lui, o peggio, osa addirittura criticarlo”. Di Paola sottolinea le numerose contraddizioni di Musumeci sul versante inceneritori.

“L’emergenza – dice – è adesso. É ora che la Sicilia non ha dove mettere i rifiuti. Nell’attesa che si realizzino, che faremo?”. Le numerose contraddizioni sono messe in evidenza anche da Trizzino, Campo e Zito.

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