La Magna Via Francigena accoglie in sicurezza la primavera e i viandanti: il cammino collega Agrigento a Palermo

La Magna Via Francigena accoglie in sicurezza la primavera e i viandanti: il cammino collega Agrigento a Palermo

«Dal primo marzo la Magna Via Francigena ritorna ad accogliere in sicurezza la primavera, i viandanti, la sua gente.

Tornate a camminare con noi». È l’invito lanciato dalla Magna Via Francigena, la via, il cammino, che collega Agrigento a Palermo, da sempre in Sicilia una direttrice importante di movimento per uomini, animali e cose. Ha permesso sin dall’età arcaica, di collegare le sponde del Mediterraneo a quelle del Tirreno facendo sì che il Sud potesse respirare l’aria del Nord e le sue contaminazioni culturali. È stata nominata tra i dieci migliori cammini italiani dal quotidiano inglese The Guardian, testata che nelle stesse pagine che ha messo in risalto anche alcune realtà locali, annoverate come luoghi consigliabili per pernottare e consumare pasti tradizionali di alta qualità.

«Eccoci qui, alle porte di marzo, della primavera, della nuova stagione dei cammini», afferma la squadra che la promuove e la custodisce, diretta da Davide Comunale, docente e archeologo, presidente dell’associazione Amici dei Cammini Francigeni di Sicilia.

Curare e custodire una realtà come questa, in costante crescita, non è facile. Si tratta di preservare non solo il cammino, il territorio e un sistema partecipativo e di valorizzazione di tradizioni, stili, sapori e bellezze locali. Si tratta anche di proteggere i viandanti. Così ogni tema è decisivo e rivela la solidità di un sistema di accoglienza. A inizi di ottobre scorso, a esempio, dopo diversi e incontrollati episodi di attacchi di animali di proprietà (non sono randagi, viene precisato), dopo cinque mesi di lavori interni, di incontri e di riunioni a tutti i livelli possibili, questo il punto della situazione.

«Per la prima volta in Italia», sottolinea la squadra della Magna Via, un cammino ormai riconosciuto e percorso da migliaia di viandanti l’anno, «si è fermato per capire come risolvere un problema serio, mettendo al centro le esigenze di chi viene a conoscere a camminare a vivere la Sicilia interna».

Nei mesi di ottobre-novembre-dicembre sono stati coinvolti, viene spiegato, tutti i comitati di accoglienza della Via e tutte le amministrazioni comunali che ricadono lungo il percorso, nel progetto «La Via siCura», analizzando con un serrato confronto interno la situazione e cercando strade di sicurezza interne.

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