Ucraina, presidente Iacp di Trapani mette a disposizione 200 alloggi per accogliere i profughi

Ucraina, presidente Iacp di Trapani mette a disposizione 200 alloggi per accogliere i profughi

Quasi 200 alloggi popolari nei Comuni di Salaparuta, Poggioreale e Calatafimi Segesta, nel Trapanese, per accogliere i profughi che arrivano dall’Ucraina.

A metterli a disposizione è il presidente dell’Iacp di Trapani, Vincenzo Scontrino, che ha scritto al capo dello Stato Sergio Mattarella, al premier Mario Draghi e al governatore Nello Musumeci, oltre che ai ministri degli Esteri, Luigi Di Maio, e dell’Interno, Luciana Lamorgese, e al prefetto di Trapani Filippina Cocuzza.

«È con tanta apprensione che da giorni seguiamo di ora in ora ciò che sta accadendo in Ucraina – si legge nella missiva – e tutti noi legati come siamo al testo della nostra Costituzione siamo chiamati a testimoniare in tutte le forme il nostro `no´ alla guerra e il nostro `sì´ al sostegno e alla solidarietà con le popolazioni vittime di un’azione bellica insensata e che ci ha fatto ritornare a quel clima di terrore che la storia descrive come anticamera del conflitto che sconvolse l’Europa prima e il mondo subito dopo».

Ricordando come la Sicilia sia «terra delle mille culture che si sono per secoli qui intrecciate» e, dunque «terra dell’accoglienza, oggi più che mai» Scontrino sottolinea come sia «per noi d’obbligo rispondere alla tragedia umana di questi giorni offrendo accoglienza, rifugio e riparo alle donne, ai bambini, agli uomini del popolo ucraino». «Offriamo dunque a questi nostri concittadini del mondo che arrivano dall’Ucraina le nostre case», dice Scontrino, mettendo a disposizione il patrimonio abitativo dello Iacp nel Trapanese anche a fronte «dell’assenza di istanze di assegnazione da parte dei residenti».

In particolare si tratta di 66 case a Calatafimi Segesta, 69 a Poggioreale e 60 a Salaparuta, che potrebbero «essere recuperate e rese disponibili ad accogliere chi dall’Ucraina sta fuggendo via». «Non penso a una semplice accoglienza, ma a qualcosa che avvii una nuova stagione di ricostruzione culturale, di mettere insieme popoli e culture che hanno come comune denominatore i valori di pace e di libertà – conclude il presidente dell’Iacp di Trapani -. Noi non abbiamo paura dello straniero, anzi siamo certi che lo straniero possa aiutarci a crescere».

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