Paternò, l’assessore regionale Messina smentisce le “fandonie” di Naso: “Sul Giro d’Italia in città non ha fatto nulla”

Paternò, l’assessore regionale Messina smentisce le “fandonie” di Naso: “Sul Giro d’Italia in città non ha fatto nulla”

Duro attacco sui social contro il sindaco di Paternò Nino Naso da parte dell’assessore regionale allo sport Manlio Messina.

Non è la prima volta che l’esponente di Fratelli d’Italia si scaglia contro il primo cittadino paternese. Che lo faccia anche stavolta, sa di schermaglia elettorale in vista del voto amministrativo.

Il motivo della diatriba è il passaggio del Giro D’Italia sulle strade di Paternò.

Il sindaco Naso sulla propria pagina social ha scritto che “con il cuore colmo di gioia annuncio ufficialmente che la città di Paternò ospiterà per la terza volta da quando si è insediata la nostra Amministrazione il Giro d’Italia. Sarà ancora un’emozione enorme, Paternò ancora protagonista in Italia e nel mondo il prossimo 10 maggio. Ci abbiamo lavorato molto, in sinergia con tutti gli organi sovrastanti. Ed alla fine il duro lavoro è stato ripagato.

Avanti così, con Paternò sempre nel cuore”. Sferzante e senza peli sulla lingua la replica di Messina attraverso la propria pagina social: “La politica, a volte – non sempre per fortuna – mi lascia basito, senza parole direi. Stavolta però le parole non mancano, anzi escono da sole. Mi tocca smentire, mio malgrado, in maniera netta, le dichiarazioni di un Sindaco che definirei quanto meno “originale “.

Già, perché ci vuole originalità per prendersi i meriti del lavoro altrui.

Nello specifico mi riferisco alle dichiarazioni del Sindaco di Paternò in merito al Giro D’Italia 2022.

Comincio con il precisare che il Giro D’Italia è interamente finanziato dalla Regione Siciliana Assessorato del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo – da me immeritatamente guidato -, e per la parte riguardante la manutenzione delle strade, viene finanzianto dall’Assessorato alle Infrastrutture guidato dal mio Collega Marco Falcone – si legge nel post-I Comuni in nessun modo intervengono finanziariamente per la loro partecipazione. E qui la prima originalità del Sindaco di Paternò, per non definirla maleducazione istituzionale, nell’aver anticipato una notizia ancora prima di chi finanzia e organizza l’evento. Con l’aggravante di non aver nemmeno ringraziato la su citata Regione Siciliana per l’impegno economico profuso. Tuttavia la parte più originale delle dichiarazioni è quella riguardante l’impegno e il lavoro svolto, cito testualmente: “il duro lavoro paga” e “ci abbiamo lavorato molto”.

Chiederei al Sindaco:

ma a cosa ha lavorato Lei? Quale sarebbe il duro lavoro svolto da Lei Sig. Sindaco? Lo chiedo perché il sottoscritto non ha avuto occasione di incontrarla negli ultimi anni. Nessuna richiesta mi è mai stata sottoposta dalla Giunta di Paternò per ospitare il Giro D’Italia. Dunque, quale lavoro e impegno avrebbe messo per ottenere il passaggio del Giro? Ve lo dico io, NESSUNO.

Tante persone mi hanno richiesto di prendere in considerazione la città di Paternò come tappa di passaggio, tra questi i più insistenti sicuramente ricordo l’On. Gaetano Galvagno e Vito Rau, ma certamente non il Sindaco Naso, che ribadisco non vedo da almeno due anni. E sottolineo, per dovere di cronaca, che i percorsi vengono stabiliti esclusivamente seguendo valutazioni tecniche e non politiche.

L’unico indirizzo che il mio Assessorato pone alla società organizzatrice è quello di esaltare più territori possibili, al fine di promuovere al meglio le nostre bellezze.

Ecco perché trovo “originali’ al limite del surreale, le dichiarazioni del Sindaco.

Come se il merito fosse suo e della sua Giunta se il Giro Rosa prevede all’interno del percorso anche Paternò. Avrei evitato molto volentieri tali precisazioni, ma non potevo tacere dinanzi a tali fandonie, nel rispetto dei paternesi e di chi davvero lavora duramente per organizzare questo evento. La città di Paternò e gli appassionati di ciclismo devono ringraziare tante persone, ma non il Sindaco “originale” di Paternò a cui ricorderei che le bugie hanno le gambe corte, ma in questo caso di gambe non se ne vedono proprio”.

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