Paternò, Naso toglie i corpi illuminanti attorno al Castello Normanno. Esultano gli avversari politici: “Lo abbiamo fermato”

Paternò, Naso toglie i corpi illuminanti attorno al Castello Normanno. Esultano gli avversari politici: “Lo abbiamo fermato”

Sono state smontate, per ordine dell’amministrazione comunale che le aveva installate, le strutture in ferro sulla parte sommitale del Castello Normanno.

L’installazione dei profilati in alluminio, finalizzata a illuminare il maniero paternese, è stata per giorni al centro di un’aspra polemica da parte di associazioni ed esponenti politici.

All’operazione mancava l’autorizzazione del proprietario del Castello, il Parco Archeologico di Catania, sebbene ci fosse l’ok da parte della Soprintendenza etnea.

Resta un mistero e sarebbe bene che qualcuno ne desse conto, come sia stato possibile che proprio la Soprintendenza abbia potuto autorizzare una insensata bruttura, una “corona” di ferro che deturpava il maestoso castello.

L’amministrazione Naso, in silenzio, è tornata precipitosamente sui propri passi e senza dare spiegazioni ha smontato ciò che c’era da smontare.

Nel giro di poco tempo, il sindaco Naso e il suo gruppo di lavoro hanno inanellato due sfondoni – fontana e castello – che non giovano per nulla a una prefigurata campagna elettorale trionfale.

Ieri, tra i primi a dare la notizia del ‘cessato pericolo’ è stata la pagina del Circolo Pd con una foto del Castello senza ‘inferriata’ e la scritta “Fermato”.

Preannuncia una interrogazione il gruppo consiliare di Alleanza per Paternò secondo il quale “la messa in opera ha comportato certamente perforazioni al nostro simbolo cittadino, Castello Normanno, con danni che devono essere ripristinati previa autorizzazione degli organi competenti e da aziende specializzate, quindi altri costi”.

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