Quattro candidati siciliani nella lista degli ‘impresentabili’ della Commissione Antimafia

Quattro candidati siciliani nella lista degli ‘impresentabili’ della Commissione Antimafia

Sono quattro, in tutto, i candidati siciliani al Consiglio comunale, inseriti nella lista dei cosiddetti `impresentabili´ della Commissione nazionale antimafia guidata da Nicola Morra.

Si tratta di nomi pesanti, un eurodeputato, Giuseppe Milazzo di Fratelli d’Italia, due deputati regionali, che appoggiano il candidato Roberto Lagalla, Giuseppe Lupo del Pd che appoggia il candidato del centrosinistra Franco Miceli, e Salvatore Lentini del Movimento nazionale autonomista, che sostiene Lagalla come anche un altro candidato, Francesco La Mantia, architetto, di Noi con l’Italia.

L’europarlamentare Giuseppe Milazzo di Fratelli d’Italia, dopo un passato in Forza Italia, apprende la notizia dall’Adnkronos e non nasconde la sua sorpresa prima, e poi la sua «amarezza». «Io sono nella lista degli impresentabili? Non ho parole. Sono in una lista definita di impresentabili senza mai essere stato condannato in primo grado. Io non ho nulla da vergognarmi, e posso guardare i miei figli a testa alta». «Io non ho nulla di cui vergognarmi e non ritengo assolutamente di essere impresentabile, anche perché sono stato rinviato a giudizio per un reato non grave». Milazzo è attualmente sotto processo per concussione.

«Nei suoi confronti è stata emesso decreto che dispone il giudizio per il reato di cui agli artt. 56, 317 cp. (concussione). È in corso il dibattimento», scrive la Commissione Nazionale Antimafia. «Peraltro io partivo con due capi di imputazione, abuso d’uffico e tentata concussione, e sono stato prosciolto dall’accusa di abuso ufficio e l’accusa ha chiesto il rinvio di un anno. Io mi sono sempre presentato volontariamente all’interrogatorio. Sono sempre stato disponile. Ho anche dato i miei telefoni cellulari volontariamente», spiega Milazzo. Poi dice: «E’ piuttosto vergognoso che la Commissione antimafia pubblichi un elenco su una persona non condannato per niente». Ma si dice «rispettoso dei magistrati».

Il deputato regionale Giuseppe Lupo, del Pd, candidato anche lui al Consiglio comunale, a sostegno del candidato sindaco Franco Miceli, lo apprende durante il comizio elettorale finale dello stesso Miceli. Ma non si vuole sbilanciare. E si limita a dire all’Adnkronos: «Non parlo, chiedete al mio partito…». Stop. Nei suoi confronti è stata emesso decreto che dispone il giudizio per il reato di cui agli artt. 319, 321 cp. cioè per corruzione. È in corso il dibattimento.
Al telefono del deputato regionale autonomista Salvatore Lentini risponde la moglie che chiude frettolosamente il telefono in faccia alla cronista. Nei confronti di Lentini è stata emesso decreto che dispone il giudizio per il reato di cui agli articoli 56, 317 cp., cioè tentata concussione. È in corso il dibattimento.

Mentre nei confronti Francesco La Mantia, che fa l’architetto, è stata emessa condanna in primo e secondo grado per il reato di cui agli art. 648- bis e 81 cpv c.p. , cioè riciclaggio. La Corte di Cassazione ha deciso l’annullamento con rinvio alla Corte di Appello di Palermo con udienza fissata il prossimo 17 novembre 2022.

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