Catania perde l’opportunità di un nuovo impianto Intel: l’amarezza dei sindacati

“Purtroppo avevamo ragione: la sede di un nuovo impianto di Intel, per il quale era candidata Catania, sorgerà in Piemonte o in Veneto. La competenza e l’esperienza industriale a Stm è stata volutamente dimenticata e dunque cancellata.

“Purtroppo avevamo ragione: la sede di un nuovo impianto di Intel, per il quale era candidata Catania, sorgerà in Piemonte o in Veneto. La competenza e l’esperienza industriale a Stm è stata volutamente dimenticata e dunque cancellata.

L’attivismo di questi giorni del ministro leghista Giorgetti nella trattativa con Intel a favore di Mirafiori ha avuto il suo esito, che per il nostro territorio ha il sapore di una bocciatura politica”.

È quanto dichiarano il segretario generale di Cgil Sicilia, Alfio Mannino, e il segretario generale della Camera del Lavoro di Catania, Carmelo De Caudo. Infatti un anno addietro il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, intervenuto sulle candidature delle città di Torino e Catania per ospitare una delle nuove fabbriche di chip di Intel in Europa, avrebbe lanciato la candidatura dell’area industriale di Mirafiori.

“Un anno fa avevamo lanciato l’allarme, prevedendo quest’esclusione proprio a seguito delle indicazioni di un ministro che anziché perseguire il bene comune e guardare ai territori con oggettività e distacco, ha preferito suggerire l’esito di un’importante operazione industriale che garantirà molti posti di lavoro. I lavoratori catanesi e i giovani esperti del settore, ringraziano”.

L’Italia ospiterà una fabbrica avanzata di packaging e assemblaggio. Due erano le regioni in pista per diventare la casa di Intel in Italia: il Piemonte e il Veneto. L’investimento previsto è di circa 5 miliardi di euro, il 40% finanziato da risorse pubbliche messe a disposizione dall’Italia.

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