Acireale, le donne ucraine fuggite dalla guerra ringraziano per l’accoglienza: “Siamo state aiutate in tutto e per tutto”

Acireale, le donne ucraine fuggite dalla guerra ringraziano per l’accoglienza: “Siamo state aiutate in tutto e per tutto”

Nel Palazzo vescovile di Acireale le donne ucraine, provenienti da Kharkiv, fuggite dalla guerra e accolte ad Aci Catena,

hanno consegnato una lettera di ringraziamento alla diocesi e, in particolare, a monsignor Antonino Raspanti, vescovo di Acireale, e alla comunità parrocchiale Maria SS. della Catena guidata da don Carmelo Sciuto, rappresentata da Maria Catena Fichera, responsabile Caritas di Aci Catena.

«Quando siamo arrivate, eravamo scoraggiate e terrorizzate; ci siamo trovate in una città totalmente nuova ed estranea, nostalgiche della nostra patria. In mezzo a questa tempesta di emozioni però, ci è stato dato un riparo. Ci è stata data una casa e tutto il necessario per vivere», scrivono.

«Siamo state aiutate in tutto e per tutto – si legge ancora nella lettera -; vogliamo ringraziare di vero cuore coloro che non sono rimasti impassibili davanti al nostro dolore, dandoci supporto e sostegno. Noi teniamo a ringraziare la Caritas di Acireale e la comunità tutta di Aci Catena. Con il vostro sostegno abbiamo trovato un po’ di serenità e una casa dove stare, dato che in Ucraina non abbiamo più nulla di tutto questo».

La Caritas diocesana, guidata da don Orazio Tornabene, per favorire l’inclusione sociale e solidale, ha attivato in collaborazione con l’Università di Palermo un programma di formazione per l’insegnamento della lingua italiana rivolto a queste donne. Ylenia Consoli, studentessa magistrale di `Lingue e letterature: interculturalità e didattica´ e appartenente della comunità parrocchiale di Aci San Filippo, ha messo a disposizione le proprie competenze. «L’amore è l’unica lingua che unisce nella pace i popoli», ha detto Ylenia, al momento della consegna della lettera. Il vescovo monsignor Raspanti ha espresso riconoscenza e gratitudine per il dono della lettera, auspicando la fine della guerra e il conseguente rientro in patria delle famiglie ucraine.

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