Elezioni regionali, vertice nazionale del centrodestra per decidere il candidato alla presidenza. Nel centrosinistra ancora fibrillazioni

Elezioni regionali, vertice nazionale del centrodestra per decidere il candidato alla presidenza. Nel centrosinistra ancora fibrillazioni

Quando mancano appena cinque giorni per depositare i simboli per le elezioni regionali del 25 settembre, in Sicilia le due maggiori coalizioni devono ancora sciogliere nodi e non di poco conto.

Se il centrodestra deve ancora indicare il candidato alla presidenza della Regione e aspetta il vertice nazionale tra Berlusconi Salvini e Meloni, l’alleanza giallorossa rischia di implodere dopo che il M5s, nell’assemblea di ieri col leader Giuseppe Conte, ha posto il suo aut aut al Pd: il no netto agi inceneritori è tra i nove punti di un programma in fase di definizione che sarà sottoposto a Caterina Chinnici, vincitrice delle primarie progressiste prima del divorzio Letta-Conte e ritenuta dal movimento la sola «garante» dopo la spaccatura nazionale. Sono dunque ore frenetiche nei due schieramenti. Dopo giorni di silenzio, Chinnici ha rotto gli indugi rispondendo ai 5stelle, al cui interno un pezzo consistente vorrebbe rompere l’alleanza con i dem e correre in solitario candidando Barbara Floridia, giunta seconda alle primarie. «Mi fa piacere che adesso i tempi siano maturi per sedersi tutti insieme intorno a un tavolo, discutere e definire in dettaglio i punti programmatici della proposta di governo che la coalizione intende sottoporre al vaglio degli elettori.

È un passaggio essenziale che da giorni invocavo, come ho accennato poi anche pubblicamente nel mio commento sull’election day, quindi adesso non resta che farlo», dice Chinnici. Che così sgombera il campo anche dalle voci insistenti di un suo imminente ritiro. Nei 5stelle però la tensione rimane alta. «Il vantaggio che avevamo creato con le primarie del 23 luglio rispetto al centrodestra è stato sprecato – dice il referente regionale del M5s, Nuccio Di Paola – Intanto Nello Musumeci si è dimesso, parlare di alleanza contro di lui non ha più senso. Ecco perché vogliamo parlare di programmi, purtroppo constatiamo il silenzio del Pd ma anche di Caterina Chinnici. La sua lista che fine ha fatto? Ci sono scadenze ben precise da rispettare, come la presentazione dei simboli». Anthony Barbagallo, segretario dem siciliano, le fa scudo: «Chinnici sta lavorando in silenzio e con grande intensità, tutti conoscono lo stile e il garbo di Caterina che non ama entrare a piedi nudi nelle polemiche». E assicura che «al più presto Chinnici, ora che ce ne sono le condizioni, concorderà un incontro con i responsabili politici della coalizione».

Non meno tesi i nervi nel fronte opposto.

Dopo che sono caduti i veti sulle candidature tra cui quella molto osteggiata di Nello Musumeci, i partiti del centrodestra aspettano il vertice nazionale. I tre partiti maggiori (FdI, Lega e Fi) si contendono le tre maggiori Regioni: Lombardia, Lazio e Sicilia. A chi andrà l’Isola? Al tavolo regionale, i candidati proposti erano ben 13, di cui 8 nomi fatti dalla sola Fi. «In Sicilia decidono i siciliani, come ho sempre detto. Non i milanesi o i romani», ribadisce il leader della Lega Matteo Salvini. Mentre Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Fi, avverte: «In Sicilia Forza Italia è in grado di presentare candidati di altissimo livello a cominciare da Stefania Prestigiacomo. Siamo la forza politica più consistente e riteniamo di avere il diritto di prelazione. Poi si vedrà e si discuterà. Noi avremo spirito collaborativo ma la vittoria deve essere equilibrata».

E il segretario del Carroccio nell’Isola Nino Minardo, cui la Lega ha chiesto la disponibilità a candidarsi, afferma: «L’unità della coalizione e la necessità di fare un ulteriore passo avanti per semplificare il quadro è la priorità. Noi siamo pronti con responsabilità e amore per la Sicilia a favorire questo percorso. Per ognuno di noi l’interesse della coalizione va anteposto alle legittime ambizioni personali. È dovere di una classe dirigente degna di questo nome offrire ai siciliani nel giro di poche ore una proposta unitaria e soprattutto una idea concreta della Sicilia che vogliamo per i prossimi 5 anni. Positivo che non ci siano più veri su nessuno, andiamo avanti». (ANSA).

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