Alluvione Marche, non si trovano il piccolo Mattia e una donna di 56 anni: il bilancio è di 11 morti

Alluvione Marche, non si trovano il piccolo Mattia e una donna di 56 anni: il bilancio è di 11 morti

Undici morti e 2 dispersi. È il bilancio del secondo giorno di ricerche dopo l’ondata di maltempo che ha messo in ginocchio le Marche.

Ieri mattina il ritrovamento dell’undicesima vittima, recuperata dai vigili del fuoco a Serra de Conti, in provincia di Ancona. Si tratta di Michele Bomprezzi, il 47enne di Arcevia, la cui auto è stata trovata nel fiume Misa. L’uomo lavorava nelle biblioteche di Staffolo e di Cupramontana ed è il fratello dell’ex sindaco di Arcevia, Andrea Bomprezzi.

Mancano all’appello ancora due persone: il piccolo Mattia di 8 anni e Brunella Chiù, la 56enne che era in auto con la figlia.

La violenza e l’enorme quantità d’acqua che si è riversata su parte della Regione ha portato all’esondazione del fiume Misa e dei torrenti minori. Tanti i comuni ancora oggi sono sommersi da acqua e fango: in provincia di Pesaro Urbino, Cantiano, Cagli, Frontone, Pergola, Serra Sant’Abbondio; in provincia di Ancona: Sassoferrato, Arcevia, Ostra, Serra de Conti, Barbara, Trecastelli, Corinaldo.

La giornata trascorre tra il susseguirsi degli allarmi e dei comuni che invitano raggiungere i piani alti delle abitazioni e a non uscire, visto che nei territori flagellati dal maltempo acqua e vento, con raffiche previste fino a 90 km orari, non sembrano voler dare tregua.
«La situazione è grave», è il grido di allarme che lancia il sindaco di Senigallia Massimo Olivetti a LaPresse.

Mentre si continua a spalare il fango Michele Castruccio, ristoratore di Senigallia, racconta a LaPresse dell’esperienza che sta vivendo insieme alla moglie e ai due figli. «Abbiamo un ristorante a Senigallia e siamo tornati a casa tardi. Siamo stati avvertiti che ci sarebbe stato un’alluvione, abbiamo avuto il tempo di salvare le macchine perchè abitiamo al piano terra e ci siamo rifugiati sul tetto. Abbiamo dormito lì la prima notte. Il giorno dopo abbiamo iniziato a pulire casa. Abbiamo chiamato al comune per chiedere se c’era la possibilità di avere una stanza in qualche albergo ma non ci ha risposto nessuno»-spiega-.«Io sono un impreditore che paga le tasse e il comune dovrebbe mettersi a disposizione. Questa notte siamo rimasti a casa con i nostri amati cani e gatti perchè non sapevamo dove andare», ha aggiunto. «Ora sono qui nel mio ristorante ed è arrivata l’allerta e di salire ai piani superiori ma non sappiamo dove andare, se qualcuno ci venisse ad aiutare sarebbe meglio. Qui piove molto forte e c’è molto vento, noi abbiamo paura», racconta con la voce che trema.

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