Paternò, Plastic Free pulisce le Salinelle: sabato per il “Sea & River Day” in 200 città italiane

Paternò, Plastic Free pulisce le Salinelle: sabato per il “Sea & River Day” in 200 città italiane

I volontari di Plastic Free onlus, sabato prossino in occasione della manifestazione “Sea & River Day” che si svolgerà in più di 200 città d’Italia, procederanno alla pulizia del sito delle Salinelle dello Stadio a Paternò.

Il Comune di Paternò, assieme ai referenti dei Comuni di Adrano, Santa Maria Di Licodia e Catania, collaborerà all’iniziativa, con i volontari di Plastic Free e tutti i cittadini che vorranno partecipare all’iniziativa.

“La scelta del geosito Salinelle dello Stadio è stata fatta non a caso – dicono i volontari di Plastic Free – un luogo tanto splendido quanto sottovalutato e violentato dall’ignoranza di troppi conterranei. Con la collaborazione di tanti liberi cittadini che, singolarmente o in gruppi, hanno risposto alla nostra chiamata, ci impegneremo per ridare lustro a una delle tante bellezze naturalistiche del nostro territorio ed a sensibilizzare quante più persone possibile sui temi ambientali a noi cari”.

L’iniziativa di sabato prossimo che ha valenza nazionale ha l’obiettivo di rimuovere dalla natura plastica e rifiuti abbandonati vicino a spiagge e corsi d’acqua in genere e vuole sensibilizzare la coscienza nazionale su questo tema. “Il vero problema è il rapporto tra la plastica e l’uomo, un fallimento – si legge in una nota stampa di Plastic Free Onlus – E’ ormai evidente l’abuso della plastica, in particolare quella monouso: utilizzata spesso per pochi minuti, resta poi in circolazione per una vita intera.

Ogni giorno, secondo un rapporto dell’Unep, finiscono nelle acque 731 tonnellate di rifiuti plastici. A differenza degli oceani, però, il problema del Mediterraneo non riguarda soltanto la spazzatura di grandi dimensioni, che comunque ha iniziato a formare delle vere e proprie isole, ma riguarda per il 92% i rifiuti che non riusciamo a vedere: la microplastica. Frammenti di meno di 5 millimetri che, proprio nelle nostre acque, trovano la loro maggior concentrazione al mondo. Sfere, granuli, pellicole, lenze e schiuma, spesso derivati proprio dall’erosione dai rifiuti che vengono abbandonati sulle spiagge e sulle rive dei fiumi, sono le microplastiche più diffuse nel nostro mare. Senza dimenticare che, attraverso i pesci, i molluschi e anche i crostacei, arrivano anche nei nostri piatti. E’ un problema che non si può più ignorare”.

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