L’anno che verrà: profezie scomposte per la città di Paternò

L’anno che verrà: profezie scomposte per la città di Paternò

L’inizio dell’anno impone alcune riflessioni retrospettive e altre proiettate verso il futuro.

L’anno che verrà: profezie scomposte per la città di PaternòIl perimetro di questa analisi è fluido, può perdersi oltre il “villaggio”, attraversare territori tematici diversi, inerpicarsi verso utopie impossibili e dissacrare ogni possibile modello consolidato. Per dirla tutta: dentro ci può stare di tutto, anche le cose più scomode e irriverenti. Desideri? Profezie? Constatazioni? Anche tutto questo. Un elenco di sollecitazioni ad ampio spettro che ci faranno sorridere ma forse anche piangere o peggio ancora preoccupare. Elenco esaustivo? Non direi. Un elenco provvisorio, e chissà ognuno di voi cosa vorrebbe aggiungere o correggere (anche levare).

La Sinistra? Sparita.

Dove? Ovunque. Ma occupiamoci di quella più vicina al nostro territorio (Paternò per esempio). Era scomparsa dai radar già da dopo le elezioni di giugno. Inghiottita dalla sua stessa storia. Appare all’orizzonte un tentativo di impiantare un nuovo “campo”. Ci riuscirà? Ha scoperto di essere scollata dalla gente, ha scoperto che è stata sostituita da un surrogato, un certo populismo (metamorfosi della sinistra di un tempo che fu) che ha il nome di “nasismo” da non confondere con il nanismo. La sua struttura – quella della sinistra locale – è bicomponente: ex Pd, ex Articolo 1, ex Rifondazione, ex qualcosa di sinistra e ciò che resta del Movimento 5 stelle. Una coalizione vaporizzata che aspetta il “messia”. Sembra quasi che il programma politico di Naso, sia la cosa più di sinistra che ci sia in città. Di questa coalizione non si hanno più le tracce, doveva essere l’opposizione naturale ma non riesce a ripartire.
Gli serviranno anni per ricomporsi ma è un processo doloroso, faticoso e necessario. Senza questa parte politica compiuta la città rimane disorientata. Abbiamo bisogno della vera Sinistra. Sveglia.

Dall’altra parte c’è la destra, vittoriosa, straripante, senza fine. Ma anche lei in sospensione.

In attesa di qualcosa che non si intravede da nessuna parte. Non governa la città ma lo vorrebbe, lavora per costruire un nuovo progetto politico, più strutturato, più competitivo ma ha paura dell’eredità che potrebbe autodistruggerla. Come quelli che devono aprire un testamento, in attesa di un grande patrimonio da gestire e sanno che ci sono anche i debiti da ereditare: il bilancio, il Pug, i lavori pubblici avviati e mai finiti, i contenziosi, il nodo personale, i lavori del cimitero, le indagini e tanto altro. Cosa dovrebbero fare gli eventuali nuovi assessori? Azzerare, ricominciare, resettare? Quando una società acquisisce un’altra società vuole vedere i bilanci, i crediti, i debiti, e in questo momento nulla è chiaro. La destra ha vinto ma è in una fase di stallo, di attesa di riconfigurazione . Cosa spiegherà agli elettori? Risaniamo la città? Oppure ci si mette solo a cavallo? Ma nel frattempo i leader della politica regionale e nazionale trovano gli accordi, fanno patti culturali ed elettorali. Insomma sono proiettati verso una dimensione positiva; ma hanno fatto i conti con la variabile impazzita che si nasconde sotto la cenere in questa città strana? Serve un principe, un miracolo, un colpo di scena. Siamo fiduciosi perché non si può fallire ma meglio valutare ogni possibile soluzione alternativa.

Il programma Naso sembra andare avanti come previsto.

L’anno che verrà: profezie scomposte per la città di PaternòSembra ma anche da quelle parti tutto è sospeso. Un tatticismo intelligente: attese, mosse e contro mosse, spostamenti di assi, comunicazione centellinata. Concederanno spazi o stanno preparando trappole? Intanto vanno avanti con i debiti fuori bilancio, rimangono in attesa delle decisioni della Corte dei Conti e nascondono sotto i tappeti (tanti) le criticità irrisolte (i loculi del cimitero?). Ogni tanto coprono con tanto frastuono i silenzi della città, le delusioni, le attese tradite. Serve una scossa, serve un segnale interno alla coalizione Naso. Al netto dei proclami, poche cose sembrano chiare e definite: foto, post, dichiarazioni, ma servono i fatti. Ambiente? Centro storico? Metropolitana? Area industriale? Zona Scala Vecchia (C1)? Servono i fatti non i post.

L’opposizione?

Chi è l’opposizione in città? Cosa sta facendo? C’è un’opposizione in Consiglio Comunale? C’è un’opposizione fuori da Consiglio Comunale? Al netto di qualche assessore che meriterebbe più spazio e più fiducia per  lo sforzo profuso nel dare risposte ai bisogni della comunità, per il resto sembra un film già visto, che non ha un lieto fine e affonda le sue radici nel passato.

C’è un problema (uno dei tanti) che viene nascosto da molto tempo. Molto del personale del Comune, tra qualche anno, andrà in pensione e cosa si sta facendo per integrarlo? Si parla dei vigili urbani ma nell’area tecnica in quanti sono i rimasti e per quanto ancora? Perché non sono stati usati i fondi del Pnrr per assumere giovani architetti, ingegneri, geometri, agronomi ecc., come in molte altre città?. Ma vogliamo verificare anche gli altri settori della pubblica amministrazione?

Potremmo continuare ancora ma fermiamoci qui. Riassumendo. La Sinistra è ancora in fase di concepimento, anzi di corteggiamento, speriamo che qualcuno si faccia avanti (sono leggermente pessimista ma voglio sperare che c’è ancora spazio per l’innamoramento politico). Nino Naso potrebbe cercare partner per “volare” ma ci sono dubbi per lo stato di salute dell’aereo (si rischia di precipitare tutti insieme). La destra è cinica e pratica ma non è fessa, vuole vederci chiaro se conviene o no fare l’investimento, in caso contrario si occuperà di altro per i prossimi anni e ne avrebbe ragione (peccato per la città e i suoi cittadini)

Gennaio sarà un mese cruciale. Incontri, mediazioni, strategie. Il tempo stringe e i pezzi dello scacchiere si stanno posizionando. La partita è già iniziata. Attendiamo le prime mosse per capire verso quale futuro ci stiamo avviando. I soldatini, i generali e le spie, da ogni parte attendono gli ordini nuovi, tutti nella speranza di non perdere posizioni e privilegi magari acquisendone di nuovi. Ma la partita è tutta da giocare. Il cavallo fa i suo primo passo e con lui i pedoni e l’alfiere. Una partita a scacchi, dove si vince solo quando il “Re” è isolato e sotto scacco matto.

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Riguardo l'autore Francesco Finocchiaro

Architetto vitruviano. Credente convinto e appassionato delle religioni. Vive il suo lavoro come una grande passione . Esplora gli innumerevoli paesaggi dell’arte: dalla poesia al giornalismo, dall’architettura alla grafica, dalla comunicazione alle strategie urbane. Docente di storia dell’arte e filosofo dell’abitare. Convinto sostenitore del futurismo e che l’innovazione ha le sue radici nella memoria. Vorace lettore di Papa Francesco, di Pablo Neruda, Lucía Etxebarria e Omero. Vive l’architettura come un Pitagorico, in forma mistica e monastica come il suo architetto preferito, Peter Zumthor.

1 Comments

  1. Dopo questo servizio l’unica frase si si può dire è: Paternò alo sfascio grazie all’amministrazione Naso e Naso bis.

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