Roma, gruppo di ambientalisti imbratta la facciata di Palazzo Madama: condanna unanime del mondo politico

Roma, gruppo di ambientalisti imbratta la facciata di Palazzo Madama: condanna unanime del mondo politico

Il blitz è scattato poco dopo le 8 del mattino di ieri.

Un gruppo di ambientalisti di `Ultima Generazione´, dotato di estintori, imbratta con vernice rossa la facciata principale di palazzo Madama, la sede del Senato.

Carabinieri e Polizia intervengono e fermano cinque persone: in serata scatta l’arresto per tre degli attivisti, mentre altri due vengono denunciati dalla Digos Unanime la condanna da parte del mondo politico e delle cariche istituzionali, a partire dalla premier Giorgia Meloni.

Il presidente del Senato Ignazio La Russa sente il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e prepara una `stretta´ sulla sicurezza dell’edificio.

Il movimento ambientalista rivendica l’azione spiegando che «alla base del gesto vi è la disperazione che deriva dal susseguirsi di statistiche e dati sempre più allarmanti sul collasso eco-climatico, ormai già iniziato, e il disinteresse del mondo politico di fronte a quello che si prospetta come il più grande genocidio della storia dell’umanità». Pur riconoscendo «un leggero barlume di incoraggiamento» che «arriva per il 2023 dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella», nel suo discorso del 31 dicembre scorso, il movimento chiede di «interrompere immediatamente la riapertura delle centrali a carbone dismesse e cancellare il progetto di nuove trivellazioni per la ricerca ed estrazione di gas naturale; procedere a un incremento di energia solare ed eolica di almeno 20GW immediatamente, e creare migliaia di nuovi posti di lavoro nell’energia rinnovabile».

Ma lo sdegno per il gesto, espresso dalle principali cariche istituzionali, trascende i contenuti della protesa. «Nessun alibi, nessuna giustificazione per un atto che offende tutte le istituzioni», commenta La Russa, secondo il quale «il Senato è stato vigliaccamente scelto perché a differenza di Palazzo Chigi, della Camera dei deputati e di altre istituzioni, non ha mai ritenuto fino ad ora di dover creare un area di sicurezza attorno all’edificio». Il presidente del Senato annuncia di aver «convocato immediatamente per domani, alle ore 15, il Consiglio di presidenza del Senato per ogni opportuna decisione». Poi sente il ministro Piantedosi e incassa dal titolare del Viminale «la massima disponibilità ad aumentare il livello di sicurezza di Palazzo Madama» oltre a un immediato rafforzamento del dispositivo di sicurezza nell’area del Parlamento anche con agenti in borghese. E intanto arriva il sostegno della presidente del Consiglio Giorgia Meloni: «Sono vicina al Presidente del Senato e a tutti i senatori e condanno il gesto oltraggioso, incompatibile con qualsiasi civile protesta».

«Le istituzioni rappresentano un presidio fondamentale della nostra democrazia e come tali vanno rispettate», afferma il presidente della Camera Lorenzo Fontana, e sulla stessa linea si esprimono tutte le forze politiche. FdI rilancia «la proposta del ministro Sangiuliano per ripensare e rafforzare i livelli di protezione a presidio del nostro patrimonio artistico e culturale; così come va considerato un aumento delle pene per i devastatori ai quali va ovviamente addebitato il costo per riparare il danno», spiega il capogruppo al Senato Lucio Malan, mentre per il leader della Lega Matteo Salvini «questi sono vandali, non attivisti. Per chi imbratta e danneggia opere d’arte, quadri, musei e monumenti storici serve una punizione esemplare, non prima di aver ripulito tutto e ripagato i danni fatti». Il vicepremier e coordinatore nazionale di FI, Antonio Tajani, lo liquida solo come «un atto vandalico da condannare con fermezza».

E tale condanna arriva anche dalle opposizioni. «Imbrattare i muri delle Istituzioni, che sono di tutti, come lanciare farina sulle opere d’arte, sono azioni stupide e incivili» e «non c’è nulla che le giustifichi e non aiutano le cause che gli autori dei gesti vorrebbero difendere», sottolinea la presidente dei senatori del Pd Simona Malpezzi, mentre per il M5S «la lotta al cambiamento climatico e la difesa dell’ambiente sono battaglie sacrosante, che però non possono in alcun modo giustificare forme di vandalismo e di sfregio ad opere d’arte ed a sedi istituzionali», come spiega la capogruppo a palazzo Madama Barbara Floridia. «Chi vandalizza un palazzo delle Istituzioni pensando di difendere l’ambiente capisce poco», è invece la chiosa del leader di Iv Matteo Renzi.

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