“Non mafiosi ma assassini e stragisti”: l’accusa del sindaco di Castelvetrano. Chiesta ‘zona franca’ per imprenditori

“Non mafiosi ma assassini e stragisti”: l’accusa del sindaco di Castelvetrano. Chiesta ‘zona franca’ per imprenditori

«Smettiamo di parlare di `famiglia del mafioso´, di `mafiosi´: sono assassini e stragisti. Il 16 gennaio è stata una giornata straordinaria e vogliamo ringraziare le forze dell’ordine.

Oggi siamo qui per dire basta, ma per dare la spallata definitiva alla mafia c’è bisogno che la presenza dello Stato si concretizzi ancora di più. Questo è un territorio che dopo 30 anni si lecca le ferite. Ci venga dato un giusto ristoro per questa presenza che per 30 anni ha impedito all’imprenditoria sana di crescere: questo territorio diventi zona franca, non solo da mafia ma anche dai tributi per portare qui imprenditori veri. Così si azzera la mafia, che nessuno vuole».

Lo ha detto il sindaco di Castelvetrano, Enzo Alfano, prendendo la parola in occasione del corteo che a Campobello ha sfilato per le vie della città sino a giungere in vicolo San Vito, dove l’ormai ex primula rossa Matteo Messina Denaro, arrestato dal Ros il 16 gennaio scorso, ha trascorso l’ultimo periodo della sua latitanza.

«Qualcuno vuole togliere tra qualche mese il reddito di cittadinanza poi ci sarà c’è la disperazione – ha aggiunto -. Invece, dobbiamo dare alla gente la possibilità di scegliere la dignità del lavoro e di stare lontano dalla mafia. Vogliamo che qui ci sia una prospettiva e siamo qui a dire basta prevaricazione e mancanza di rispetto dei diritti umani».

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