
Un pizzino nascosto in una sedia della casa di Rosalia Messina Denaro lo scorso dicembre diede l’input per la cattura del superlatitante.
Lo scoprirono i militari del Ros mentre piazzavano alcune cimici nella casa della donna.
Il biglietto, scritto da Rosalia conteneva la descrizione dettagliata delle condizioni cliniche di Matteo Messina Denaro. Con la diagnosi precisa poi i carabinieri del Ros e i magistrati della Dda guidati dal procuratore Maurizio de Lucia e dall’aggiunto Paolo Guido hanno cominciato a scandagliare il database del sistema sanitario nazionale per trovare le persone affette da quel tumore di un’età compatibile e in Sicilia. Una ricerca che poco alla volta ha portato al nome di Andrea Bonafede.
Il riscontro finale è arrivato controllando le celle del telefono del vero Andrea Bonafede ed è emerso che al momento delle operazioni a Mazara del Vallo e a Palermo il suo telefono era a casa funzionante.