Migranti, Lega chiede dimissioni immediate del giudice Apostolico. La Questura etnea: “Video non risulta tra gli atti d’ufficio”

Migranti, Lega chiede dimissioni immediate del giudice Apostolico. La Questura etnea: “Video non risulta tra gli atti d’ufficio”

Matteo Salvini «non mi ha parlato del video» della giudice di Catania, Iolanda Apostolico, «ma mi pare francamente secondario.  Il dossieraggio, di solito, è una attività occulta che si fa per tirare fuori delle cose che non si sanno. Se uno sta in una manifestazione col proprio volto, in prima fila, dietro uno striscione, che dossieraggio è? Stai lì, lo rivendichi».

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, da Granada interviene così sulla polemica scoppiata dopo che il vicepremier e leader della Lega ha pubblicato sui social un video della magistrata presente a una manifestazione del 2018 organizzata a Catania contro il divieto di sbarco dei migranti sulla nave Diciotti. «Che poi uno possa dire e segnalare: può essere che poi nelle decisioni ci sia un pregiudizio? Mi pare perfettamente legittimo», aggiunge la premier. Intanto, la questura catanese fa sapere che «il video pubblicato non risulta tra gli atti d’Ufficio relativi all’evento in questione» e che «non risulta menzionata la presenza della dottoressa Iolanda Apostolico né del marito».

La Lega non si ferma e chiede le «dimissioni immediate» di Apostolico, visto «l’apprezzamento per gli insulti contro Matteo Salvini postati dal compagno – mai smentiti – e l’imbarazzante presenza a una manifestazione dell’estrema sinistra con la folla che insultava le forze dell’ordine». E lo stesso Salvini parla di «grave imbarazzo per le istituzioni».
L’opposizione, invece, non ci sta. La domanda posta da Vittoria Baldino (M5S) in Aula alla Camera è questa: «Come fa il ministro a essere entrato in possesso del video? È in corso una schedatura dei manifestanti, e viene usata per alimentare odio e rancore contro un magistrato? Questo è il tema di un’interrogazione che porremo al ministro Piantedosi».

Il titolare del Viminale risponderà mercoledì prossimo sul filmato in commissione Affari costituzionali alla Camera in occasione del question time, annuncia Filiberto Zaratti (Avs). E il suo collega di partito, Angelo Bonelli, annuncia un esposto in procura: «Se fosse confermato che il video pubblicato dal senatore Matteo Salvini sia materiale proveniente dagli uffici della Polizia di Stato, ci troveremmo di fronte ad un caso di rilevante gravità». E il Pd? «La caccia scatenata da Salvini alla persona della giudice Apostolico è davvero incredibilmente grave. Il ministro non è nuovo a queste cose: una decina di anni fa dette vita ad un altro episodio squadrista, andando a protestare sotto casa della ministra Fornero, mettendo a rischio anche la sicurezza della famiglia», sottolineano i senatori dem, Anna Rossomando e Walter Verini, nell’annunciare un’interrogazione parlamentare a Piantedosi.

Intanto, il capogruppo alla Camera di FdI, Tommaso Foti, annuncia che «Fratelli d’Italia ha rivolto un’interrogazione al ministro» della Giustizia, Carlo «Nordio affinché nell’ambito dei poteri e delle funzioni allo stesso riservate, valuti la sussistenza – o meno – dei presupposti per l’adozione di iniziative di carattere ispettivo al riguardo», visto che «non sfugge ad alcuno la gravità dei comportamenti» della giudice. E il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ospite della kermesse organizzata da FdI a Brucoli (Siracusa) rimarca: «Stiamo parlando del comportamento di un singolo magistrato. Il singolo magistrato ritiene che non ci sia nulla di male a stare vicino a chi grida `polizia assassina´. Salvini ritiene che questo comporti le dimissioni. Non tocca a me dire nulla, ma sicuramente non si può gridare allo scandalo».

I commenti sulla vicenda non si contano. Per il leader di Iv, Matteo Renzi, «quel magistrato che fa politica toglie credibilità e autorevolezza all’indipendenza della magistratura», anche se «sulla vicenda della nave Diciotti già nel 2018 ho criticato ferocemente Matteo Salvini in Parlamento, perché non la penso come lui». Mentre il segretario di Azione, Carlo Calenda, commenta: «Due comportamenti sbagliati non ne fanno uno giusto. Un magistrato deve tenere un comportamento che non lasci presupporre che vi sia parzialità, e un vicepremier non deve mettere all’indice un magistrato sui social».

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