Palermo, tredicenne suicida era vittima di bullismo: lo insultavano dicendogli “gay”

Palermo, tredicenne suicida era vittima di bullismo: lo insultavano dicendogli “gay”

Solo le indagini della procura ordinaria e di quella per i minorenni potranno chiarire se dietro il suicidio del tredicenne a Villagrazia di Carini in provincia di Palermo ci sono gli episodi di bullismo di cui era stato vittima il ragazzo.

Gli investigatori dei carabinieri stanno lavorando per stabilire un nesso fra il gesto di sabato e gli insulti subiti per il suo orientamento sessuale.

Si è impiccato alla ringhiera delle scale della villetta in cui viveva con i genitori e una sorella maggiore, sabato sera dopo una discussione con i genitori che non gli avrebbero dato il permesso di uscire. La goccia che ha fatto traboccare il vaso dicono gli inquirenti che invece stanno lavorando su telefono e computer della vittima a caccia di messaggi, video, foto che possono aver turbato il ragazzo. Per ora ci sono due fascicoli contro ignoti per istigazione al suicidio.

Due anni fa quando frequentava la prima media la vittima è stata bersagliata dai bulli che in più occasioni lo hanno definito «gay».

Lo hanno deriso e umiliato per il suo orientamento sessuale tanto da costringerlo a cambiare scuola. Finito il primo anno il tredicenne si è trasferito alla Vittorio Emanuele Orlando dove quest’anno frequentava la terza media. E’ stato subito seguito da uno psicologo che ha voluto incontrarlo più volte fino a giugno scorso. Quest’anno lo avrebbe continuato a seguire e il primo incontro era in programma per mercoledì 15 novembre. La famiglia lo scorso anno era stata avvisata dalla scuola di un disagio che stava vivendo il ragazzo.

Sconvolti gli alunni della classe del ragazzo che per primi nelle loro chat hanno parlato di disagio del compagno. L’istituto scolastico ha sospeso le lezioni per due giorni anche per consentire, domani, ai ragazzi di partecipare al funerale dell’amico. Le esequie si terranno nella cappella di famiglia al cimitero dei Rotoli di Palermo. La notizia della morte del 13enne ha sconvolto la comunità di Carini.

Il sindaco Giovì Monteleone ha fatto visita ai genitori:

«La nostra comunità si stringe attorno alla famiglia nel momento più tremendo, la perdita di un figlio – dice il sindaco – Perdiamo un ragazzo di una sensibilità unica, uno dei migliori giovani di questa terra». Anche il presidente della Regione Renato Schifani ha espresso sincera vicinanza alla famiglia: «Questa tragedia – ha detto Schifani – deve farci riflettere su tutto ciò che la Regione può e deve fare per prevenire e contrastare i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo». Per la Cgil, invece, «viviamo in piena emergenza formativa – sottolineano Adriano Rizza e Fabio Cirino, della Flc Cgil Sicilia e Palermo – Bisogna tornare all’educazione dei sentimenti dei cittadini del futuro. Non basta `addestrarli´ come lavoratori».

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Riguardo l'autore Redazione

2 Comments

  1. @Consolato, una volta iSegretari di Partito, NON POTEVANO AVERE, NELLO STESSO TEMPO, RUOLI ISTITUZIONALI!!!!(Salvini,Meloni,Tajani,ecc….),…una volta quelli che erano Deputati o Senatori della Repubblica, NON POTEVANO,NELLO STESSO TEMPO,ESERCITARE INTERESSI ALTRI COME AVVOCATO O ALTRO(Giulia Bongiorno,Simone Pillon, Senatori della Repubblica,Vittorio Sgarbi,ecc….) Poi nel 1993 avvene MANI PULITE, si tolse il finanziamento pubblico ai partiti, e si mise la politica sotto lo schiaffo, di chi aveva allora il portafoglio più gonfio (BERLUSCONI), e oggi,dopo 30 anni questi sono i risultati…….(come state voi in Sicilia?)

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