Catania, 20 arresti della Squadra mobile per ‘Capricornus’: sulla droga la ‘santa alleanza’ con la ‘ndrangheta (VIDEO)

Venti arrestati per associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, nonche’ detenzione ai fini di spaccio nel blitz della polizia di Catania. Un ventunesimo indagato è al momento irreperibile. Le indagini condotte dalla Squadra mobile di Catania hanno fatto emergere l’esistenza di due distinti gruppi attivi nel traffico di stupefacenti, disvelando vere e proprie joint venture criminali tra narcotrafficanti catanesi con esponenti delle ‘ndrine calabresi per l’approvvigionamento di cocaina e con soggetti palermitani per l’acquisto di marijuana. Alleanze che garantivano fiumi di droga sulle piazze dello spaccio.
I NOMI DEGLI ARRESTATI
Questo l’elenco degli arrestati finiti in carcere:
1. SCILIO Carmelo (cl.1974), pregiudicato;
2. COPPOLA Gaetano (cl.1967), pregiudicato;
3. MANGANO Antonio (cl.1977), inteso “Tony”, pregiudicato, già detenuto per altra causa;
4. LO GATTO Vincenzo (cl.1981), pregiudicato;
5. PRESTIA Domenico (cl.1970), pregiudicato;
6. MARCHESE Davide (cl.1977), pregiudicato, già detenuto per altra causa;
7. ANASTASI Salvatore (cl.1951), pregiudicato;
8. MAMMOLITI Domenico (cl.1968), pregiudicato;
9. MAMMOLITI Francesco (cl.1973), pregiudicato;
10. MIRABELLA Gaetano (cl.1951), inteso “Tano Cipudda”, pregiudicato, già detenuto per altra causa;
11. TOMASELLI Alessandro (cl. 1976), pregiudicato, già detenuto per altra causa;
12. NARDUZZI Mario (cl. 1979), pregiudicato;
nei confronti dei quali è stata disposta la custodia cautelare in carcere;

13. ANASTASI Massimiliano (cl. 1979), pregiudicato, già sottoposto agli arresti domiciliari;
14. MIRABELLA Giovanni (cl.1980), inteso “Johnny”, pregiudicato, già detenuto per altra causa;
15. FRENI Giorgio (cl.1965), pregiudicato;
16. CARDACIOTTO Giuseppe (cl.1989), pregiudicato;
17. PELLEGRINO Domenico (cl.1971), pregiudicato, già detenuto per altra causa;
18. SCARFONE Vincenzo (cl. 1981), pregiudicato, già detenuto per altra causa;
19. MINORE Salvatore (cl.1984), pregiudicato;
20. DE SIMONE Salvatore (cl. 1983), pregiudicato;
nei confronti dei quali è stata disposta la misura degli arresti domiciliari;
All’operazione hanno partecipato gli uomini delle squadre mobili di Roma, Palermo, Reggio Calabria, Vibo Valentia e Trapani.

L’inchiesta “Capricornus”, questo il nome dell’operazione della sezione antidroga della Squadra mobile – è datata ottobre 2015-giugno 2016. Due distinti gruppi impegnati all’attività di traffico di stupefacenti, mettendo in rilievo l’esistenza di consolidati patti d’affari tra narcotrafficanti catanesi ed esponenti delle ‘ndrine calabresi per l’approvvigionamento di cocaina e con riferimenti palermitani per la marijuana. In particolare, le indagini tecniche ed i sistemi di video-sorveglianza installati nei pressi dell’abitazione di Carmelo Scilio, ubicata nel rione di San Giovanni Galermo, hanno permesso di accertare l’esistenza di un gruppo organizzato che operava nel settore del narcotraffico che aveva come base logistica la sua abitazione di via Capricorno. Contestualmente, le telecamere collocate nei pressi dell’abitazione di Salvatore Anastasi, nel rione di Monte Po’, registravano il coinvolgimento suo e del figlio Massimiliano, coinvolti in un florido traffico di cocaina, in parte alimentato dagli stessi fornitori della compagine facente capo a Carmelo Scilio. La struttura organizzata da Scilio, al quale e’ contestato il ruolo di promotore ed organizzatore, costituiva una vera e propria associazione caratterizzata da un’attivita’ stabile e continuativa con fornitori e acquirenti abituali. Carmelo Scilio, collaborato da Davide Marchese, Antonio Mangano e Gaetano Coppola, addetti quest’ultimi alle vendite al dettaglio della droga che prelevavano dall’abitazione di Scilio per poi distribuirla ai vari acquirenti del gruppo, poteva fare affidamento sulle forniture di cocaina garantite per il trasporto e recapito da due calabresi di Vibo Valentia, Vincenzo Lo Gatto e Domenico Prestia, per conto di altri fornitori calabresi non identificati. Le indagini nei confronti di Salvatore Anastasi, del figlio Massimiliano, di Gaetano Mirabella e del figlio Giovanni, facevano emergere che il rifornimento di cocaina era garantito dai fratelli calabresi Domenico e Francesco Mammoliti, dell’omonima cosca di San Luca (Reggio Calabria), “Fischiante”, i quali delegavano le consegne a vari corrieri calabresi. Lo stupefacente veniva consegnato direttamente presso l’abitazione di Salvatore Anastasi.

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