Mussomeli, dolore e incredulità per l’omicidio-suicidio: la relazione dell’assassino avversata dalla figlia di Rosalia

Amava la palestra Michele Noto, il ragazzo di 27 anni che ieri notte a Mussomeli, nel Nisseno, ha ucciso Rosalia Mifsud, 47 anni, e la figlia Monica, 27 anni, prima di togliersi la vita. Una grande passione, quella per lo sport, raccontata anche dalle foto postate su Facebook che lo ritraggono in palestra tra attrezzi e pesi. Per sbarcare il lunario faceva lavori saltuari, negli ultimi tempi lavorava in un’agenzia di pompe funebri. “Si dava da fare per non pesare sulla famiglia” dice all’Adnkronos il sindaco di Mussomeli, Giuseppe Catania.
Il papà è un dipendente comunale. “Lo conosco bene. E’ distrutto – prosegue il primo cittadino -. Un dolore immenso per la perdita del figlio e per la morte delle due donne. Non riesce a darsi pace, a trovare una spiegazione per quello che è successo”. La relazione con Rosalia Mifsud sarebbe iniziata da pochi mesi. A settembre, secondo alcune indiscrezioni. Una storia contrastata dalla figlia della donna, coetanea dell’omicida, forse proprio per la differenza d’età tra lui e la madre. “In molti in paese non sapevano di questa relazione”, conclude il sindaco.

“Credo sia stato un corto circuito mentale – commenta il sindaco – non si può spiegare in altro modo una simile tragedia che ha scosso profondamente la nostra piccola comunità. Un gesto inspiegabile, si tratta di tre persone perbene, mai sopra le righe – conclude il primo cittadino -. Michele era un ragazzo tranquillo, con alle spalle una famiglia di onesti lavoratori. Non era mai stato convolto in risse, nessuno avrebbe mai potuto pensare a una reazione simile”.

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