Acireale, la Regione rimodula l’ospedale in ‘centro Covid’ ed è polemica. Il sindaco: “I Comuni non sono stati consultati”

Acireale, la Regione rimodula l’ospedale in ‘centro Covid’ ed è polemica. Il sindaco: “I Comuni non sono stati consultati”

Il crescente numero di contagi nella provincia di Catania ha spinto le autorità competenti ad adottare provvedimenti necessari per aumentare il numero dei posti.

Gli ospedali del Catanese continuano a essere sottopressione. Così l’Asp etnea, oltre al ‘Maria Santissima Addolorata’ di Biancavilla già attivo da oltre 2 settimane e dove sono ricoverati 24 pazienti affetti dal virus, ha deciso di trasformare l’ospedale di Acireale in un centro Covid.

Una decisione mal digerita dal sindaco acese Stefano Ali. “Pessima scelta da parte della Regione Siciliana, in una riunione convocata dall’assessore regionale alla salute hanno deciso che l’intero ospedale di Acireale verrà convertito a ospedale Covid.

Inaccettabile questa decisione presa senza tenere conto delle esigenze dei cittadini e senza consultare i comuni serviti dall’ospedale di Acireale. Si mette a rischio la salute della gente. Sospendere il pronto soccorso può causare effetti drammatici”.

Sulla questione è intervenuta la deputata regionale del M5stelle Josè Marano, la quale accusa il governo siciliano di mancanza di programmazione. “Ho appreso dal sindaco di Acireale della inaccettabile decisione dell’assessore Razza, di convertire per intero l’ospedale di Acireale in un Covid Hospital. Una decisione presa a quanto pare senza alcun confronto con le istituzioni locali e con i cittadini – si legge in una nota stampa- Questa è la cartina di tornasole di una mancanza di programmazione dimostrata anche dal fatto che dal governo regionale non abbiamo notizie sul piano di ospedalizzazione per la provincia di Catania”. In particolare la deputata pentastellata fa riferimento alla richiesta avanzata all’assessore Razza di preparare le strutture per la seconda ondata e di utilizzare strutture sanitarie dismesse per approntare Covid Hospital, quali l’Ascoli Tomaselli e il Vittorio Emanuele .

”Anziché ascoltare i deputati e i territori – ha concluso Marano- agisce senza nessuna condivisione. Sono senza se e senza ma al fianco del sindaco di Acireale, che ha chiesto la convocazione di un consiglio comunale sul tema al quale parteciperò da cittadina e da rappresentante delle istituzioni.

Parlerò con i miei colleghi affinché questo caso venga portato e discusso in aula in Assemblea Regionale Siciliana ed inoltre l’Assessore dovrà spiegare ai sindaci del comprensorio di questa vicenda, perché chiederò un’audizione in commissione sanità”.

Immediata la replica del deputato regionale di “Diventerà Bellissima” Giuseppe Zitelli il quale attacca a tutto spiano i grillini: “Ci troviamo in un momento di straordinaria emergenza che non sta risparmiando alcun territorio in ogni angolo del pianeta, e per il quale ciascuno è chiamato a fare, responsabilmente, la propria parte. Ma tutto ciò, però, sfugge ai soliti grillini che a Roma sono proni alle decisioni (alcune delle quali illogiche), assunte dal Governo per la gestione della pandemia, mentre nei confronti dell’esecutivo regionale non fanno altro che vile sciacallaggio, avventurandosi in richieste impossibili, fantasiose e irrealizzabili, così come ha fatto, con le sue dichiarazioni irresponsabili, la deputata regionale Jose Marano”. Zitelli ha specificato che il governo regionale ha sempre agito con “raziocinio”, in quanto l’obiettivo dell’amministrazione Musumeci, secondo Zitelli, è quello di garantire un tetto ed un letto ad ogni ammalato di coronavirus.

“La scelta della Regione Siciliana è frutto di un’accurata, quanto attenta, programmazione che non ha mai lasciato nulla al caso, ma ovviamente non può essere compreso da chi dell’arte di arrangiarsi ne ha fatto una strampalata ragione dello stare assieme. Forse non si è ben compreso che siamo in emergenza. Invece di essere solidali, di capire come poter lavorare, tutti insieme, si utilizzano i soliti mezzucci del puntare il dito, nel tentativo vergognoso, anche in questo particolare momento, di confondere la gente. E’ un atteggiamento irresponsabile ed inaccettabile, si è superato il limite del tollerabile. Qui ci sono in gioco le vite dei siciliani e degli italiani. Fermare il contagio deve essere l’imperativo, per tutti. Prima si esce dall’emergenza, prima si può garantire un ritorno alla normalità della sanità dell’intero Paese”.

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